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Un anno ricco ed intenso che se ne va: ecco la foto emblematica di questo 2013

di Mauro Indelicato

La stretta di mano tra Putin e Papa Francesco; ripartiamo da questa foto per analizzare l’anno che se ne sta andando. Si perché, al di là di tutto, quest’anno è stato mediocre o comunque come tanti altri fino ad una data precisa, l’11 febbraio 2013. In quel giorno, il mondo annotava con stupore che un Papa lasciava da vivo e per abdicazione la cattedra di San Pietro, episodio che la Chiesa (ed il mondo intero) non osservavano da almeno sette secoli.

Per cui, un anno in cui un Pontefice si dimette e si ritira a vita privata, non è certo un anno normale o come gli altri; da quella data, sono cambiate tante cose: il Conclave, ma soprattutto il Papa, o meglio, la concezione stessa del Papato.
Quella fumata nitidamente bianca, uscita alle ore 19:06 del 13 marzo 2013 dal comignolo della Sistina, non solo resterà nella mente di miliardi di persone, ma annunciava la salita al soglio Pietrino di un Cardinale che sarà poi votato come uomo dell’anno dalla rivista Time e che è riuscito a dare una forza mediatica d’urto e d’impatto ad una Chiesa che specie in Europa risultava ormai spenta e fuori da ogni gioco.

“Qui sibi nomen imposuit, Franciscum”; le parole in latino con cui dalla Loggia della Basilica di San Pietro il cardinale protodiacono Touran annunciava la scelta del nome Francesco da parte del nuovo Pontefice, ha aperto una nuova era. Il Papa è tornato ad essere, come figura, uomo di forte influenza in Europa e paradossalmente doveva essere eletto un sudamericano per far tornare il cuore della cristianità europea al centro del mondo.

Papa Francesco ha avuto un effetto tsunami sul 2013; come redazione del Faro Sul Mondo, ci piace rimarcarlo, abbiamo anche avuto l’occasione di incontrarlo da vicino in occasione della visita effettuata l’8 luglio a Lampedusa. Incredibile in quell’occasione notare come, nel giro di poche settimane, il nuovo Pontefice era riuscito ad avere attorno a sé un seguito vasto di fedeli e semplici cittadini.

Ma in questa intensa estate del 2013, ecco l’altro fatto eclatante: la “mancata” operazione militare in Siria. Le armi erano pronte, gli USA oramai vedevano i propri militari aggirarsi per Damasco con la stessa spavalderia con cui dieci anni prima si aggiravano per Baghdad; ma questa volta la parte di mondo antagonista al sistema attuale ha fatto sentire la sua voce.

In particolare, un bentornato in questo 2013 alla Russia è d’obbligo da dire alla luce della vicenda siriana; Mosca ha impedito il conflitto, ha raggruppato attorno a sé diversi governi, ha dato voce a quel medio oriente quasi rassegnato all’ennesima invasione. Dopo il successo diplomatico estivo, Putin ed il suo governo non si sono fermati: l’accordo di Ginevra che toglie le sanzioni all’Iran, l’accordo con l’Ucraina “strappata” dall’orbita dell’Unione Europea, la prossima formazione dell’area di libero scambio tra le ex repubbliche sovietiche, insomma la Russia è oramai una nuova potenza in grado di riequilibrare le sorti del pianeta e di togliere linfa all’unilateralismo a stelle e strisce. Ecco perché, tra le altre cose, questo 2013 non è un anno come tanti altri.

Un anno che poi nella sua parte finale, ha visto l’incontro in pompa magna in Vaticano tra i due personaggi principali che l’hanno arricchito: Putin e Papa Francesco per l’appunto.

Per il resto, tante altre cose da sottolineare in questo intenso ed importante anno: molte persone sono andate via, nuove guerre si sono formate, ma ridurre il 2013 ad un conteggio numerico di cosa è successo è molto riduttivo.

Ciò che è da sottolineare di questo anno che se ne va, è che la sua velocità forse è stata pari a quella di un secolo; non è un anno che è volato via: si sono scoperte diverse cose, vedi per esempio il Datagate di Snowden, molti cittadini hanno iniziato a comprendere i lati più oscuri di un sistema sempre più corrotto e disumano, o comunque adesso, rispetto ad appena 12 mesi fa, di certi argomenti si inizia a parlare.

Dunque, l’augurio per il 2014, è che possa essere un anno che vada sulla scia di quello appena trascorso ed amplifichi alcune importanti novità di questo 2013; per l’Italia, la speranza che gli italioti possano comprendere diverse sfaccettature del 2013 e non si limitino solo a rimarcare ciò che i media tradizionali vogliono far rimarcare, ossia la classica frase “in quest’anno c’è stata solo la crisi”. Non è così, o comunque non solo così; anzi, una crisi economica sempre più dirompente sta aprendo nuovi scenari in tutta Europa: il 2014 sarà la volta anche dell’Italia?

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