AmericaPrimo Piano

Le violazioni dei diritti umani nel lager di Guantanamo

di Pietro Spitaleri

La prigione statunitense di Guantanamo Bay a Cuba, malgrado le promesse del presidente americano Obama di chiuderla nel 2009, resta ancora oggi operativa.

Dei 166 detenuti nella prigione lager, ottanta rifiutano di ricevere il cibo, tra cui quaranta sono sottoposti ad alimentazione forzata, pratica condannata dalle Nazioni Unite perchè considerata un metodo di tortura.

I detenuti hanno intrapreso lo sciopero della fame per protestare contro le pratiche di tortura utilizzate dalle autorità carcerarie e per il sequestro di tutti i loro beni personali, tra cui il Corano.

Queste pratiche violano, secondo le Nazioni Unite, il diritto internazionale e dei diritti umani. Risulta abbastanza ambigua la funzione di questi Enti internazionali preposti, che oltre a denunciare dovrebbero agire di conseguenza per porre fine a tali crimini. Ciò effettivamente accade, ma solo in certe circostante e soprattutto quando a commettere crimini e violazioni non sono “certi” Stati.

La struttura di Guantanamo è stata fondata nel gennaio 2002 da parte dell’amministrazione Bush, per detenere tutti i “presunti” terroristi provenienti soprattutto dell’Iraq e dall’Afghanistan.

Dopo undici anni di attività e tante promesse non mantenute, questo lager legalizzato continua ad essere una delle tante vergogne, che questo mondo ci sta abituando a tollerare nell’indifferenza.

Tags
Mostra altro

Articoli correlati

Lascia un commento

Back to top button
Close
Close

IlFaroSulMondo.it usa i cookies, anche di terze parti. Ti invitiamo a dare il consenso così da proseguire al meglio con una navigazione ottimizzata. maggiori informazioni

Le attuali impostazioni permettono l'utilizzo dei cookies al fine di fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui ad utilizzare questo sito web senza cambiare le tue impostazioni dei cookies o cliccando "OK, accetto" nel banner in basso ne acconsenterai l'utilizzo.

Chiudi