Medio OrientePrimo Piano

Egitto sentenza choc: bambino di quattro anni condannato all’ergastolo per omicidio

di Cristina Amoroso

La morte orribile di Giulio Regeni ha riportato i riflettori sulla brutalità dello regime egiziano. Dalla primavera araba si è tornati ad un inverno di paure e torture di uno Stato di repressione interna almeno altrettanto implacabile – alcuni dicono peggiore – rispetto ai vecchi tempi del presidente Hosni Mubarak.

Nel mese di dicembre, solo poche settimane prima del rapimento di Regeni, la Commissione Egiziana per i Diritti e delle Libertà (Ecrf) ha pubblicato un rapporto puntuale e scioccante sulle sparizioni forzate. Dopo aver parlato con le vittime, le famiglie e gli avvocati, sono stati  documentati 340 casi in un periodo di tre mesi tra agosto e novembre dello scorso anno, con una media di tre sparizioni al giorno. Ciò rappresenta un’inversione terribile per le grandi speranze create dalle manifestazioni quotidiane in piazza Tahrir del Cairo che hanno rovesciato Mubarak.

Il sistema giudiziario egiziano è in pieno accordo con il governo di corruzione e ingiustizie, e di fronte alla mala giustizia c’è chi afferma che “le scale egiziane della giustizia non sono reversibili” e che “non c’è giustizia in Egitto”.

Certo “la logica si è suicidata qualche tempo fa nel Paese governato da un gruppo di pazzi” se il sistema giudiziario è riuscito a condannare all’ergastolo un bambino di quattro anni per omicidio commesso quando ne aveva due. Questa è la sentenza choc di un tribunale de Il Cairo per Ahmed Mansour Karni.

Il bimbo è stato accusato e condannato per omicidio e disturbo della quiete pubblica. Si tratta sicuramente di uno scambio di persona, visto che secondo il tribunale, a quanto riporta il Mirror, il bambino avrebbe ucciso ben 4 persone. L’avvocato ha provato a far valere le sue ragioni alla luce dell’età del bambino, ma alla fine è stato condannato.

Ahmed Mansour Karmi non era in tribunale il giorno del processo, quando è stato condannato per quattro omicidi, otto tentati omicidio, atti vandalici alla proprietà statale e minacce ai soldati e agenti di polizia – il tutto prima del suo secondo compleanno. Ahmed è stato uno dei 115 imputati che sono stati tutti condannati all’ergastolo, presso la corte del Cairo occidentale per presunti crimini commessi nei primi mesi del 2014.

Il suo avvocato difensore, Faisal al-Sayd, ha dichiarato al Jerusalem Post che il nome del bambino era stato aggiunto alla lista per errore, ma la corte non ha acquisito agli atti il certificato di nascita di Ahmed per dimostrare che è nato nel settembre 2012.

Il giudice ha dichiarato: “Il certificato di nascita del bambino Ahmed Mansour Karni è stato presentato dopo che le forze di sicurezza dello Stato hanno aggiunto il suo nome alla lista degli accusati, ma poi il caso è stato trasferito al tribunale militare e il bambino è stato condannato in contumacia nell’udienza conseguente.

“Questo dimostra che il giudice non ha letto il caso”, ha affermato l’avvocato difensore. La sentenza ha causato una tempesta di reazioni sui social media dove numerosi utenti si sono scagliati contro il sistema giudiziario del Paese ed hanno accusato il governo di corruzione.

Se ci vorranno mesi, forse anni per sapere la verità sulla morte dello studente italiano Giulio Regeni, dal momento che la giustizia egiziana sembra muoversi piuttosto a rilento nella ricerca di elementi chiarificatori, in compenso la stessa giustizia con inflessibilità e senza vagliare tutti gli atti condanna all’ergastolo per omicidio, in contumacia, un bambino di quattro anni.

E’ pura follia di una dittatura militare che cura il dissenso con il carcere e le torture. Attualmente sono circa 40mila i sostenitori dell’opposizione in carcere dal colpo di Stato avvenuto nel 2013 che ha portato alla presidenza il generale Abdel Fatah al-Sisi.

Tags
Mostra altro

Articoli correlati

Back to top button
Close
Close

IlFaroSulMondo.it usa i cookies, anche di terze parti. Ti invitiamo a dare il consenso così da proseguire al meglio con una navigazione ottimizzata. maggiori informazioni

Le attuali impostazioni permettono l'utilizzo dei cookies al fine di fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui ad utilizzare questo sito web senza cambiare le tue impostazioni dei cookies o cliccando "OK, accetto" nel banner in basso ne acconsenterai l'utilizzo.

Chiudi