Asia

Rsf sollecita Egitto e Arabia Saudita a rilasciare giornalisti detenuti

Reporter senza frontiere (Rsf) ha chiesto un’indagine internazionale indipendente a seguito della morte di due importanti giornalisti in Egitto e Arabia Saudita poco dopo la loro improvvisa liberazione dal carcere. 

Rsf ha invitato entrambi i Paesi a liberare tutti i giornalisti detenuti “per evitare una catastrofe prima che sia troppo tardi” dopo la morte in Egitto di Mohamed Monir e in Arabia Saudita di Saleh al-Shehi rispettivamente il 13 luglio e il 19 luglio. 

“La morte di Mohamed Monir e Saleh al-Shehi durante la pandemia evidenzia l’urgenza di liberare i giornalisti in modo da evitare un destino tragico”, ha detto Sabrina Bennoui, capo della redazione di Rsf in Medio Oriente. “Esortiamo le autorità egiziane e saudite a salvare i giornalisti dalle prigioni sovraffollate. Evitiamo una catastrofe prima che sia troppo tardi”. 

Monir è stato arrestato dopo un’intervista su Al-Jazeera – bandita in Egitto – e accusato di “diffusione di notizie false” e “partecipazione a un gruppo terroristico”. 

Secondo la figlia, Monir aveva mostrato sintomi da coronavirus mentre era in prigione, ed è stato sottoposto a visita medica e numerosi test Covid-19 prima che fosse finalmente dichiarato positivo l’8 luglio – quasi una settimana dopo il suo rilascio. 

Al-Shehi è stato ricoverato in ospedale meno di un mese dopo il suo rilascio dal carcere il 19 maggio. Stava scontando una pena di cinque anni con l’accusa di “aver insultato la corte reale” per aver parlato di corruzione all’interno dell’élite al potere dell’Arabia Saudita.

L’Egitto e l’Arabia Saudita sono attualmente due dei più grandi “carcerieri di giornalisti” del mondo. Rsf ha identificato 30 giornalisti detenuti in Egitto e 33 in Arabia Saudita L’Egitto è al 166° posto su 180 Paesi e territori nell’indice World Press Freedom di Rsf 2020. L’Arabia Saudita è al 170° posto.

di Redazione

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