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Libano: Aoun ottiene il sostegno di Hariri per la presidenza

Forse è giunta ad una svolta l’annosa e problematica vicenda legata all’elezione del nuovo presidente del Libano, carica vacante da quasi trenta mesi. L’ex primo ministro, Saad Hariri, ha dato il suo consenso alla candidatura di Michel Aoun alla presidenza. Ieri sera, nel corso di una conferenza stampa televisiva, Hariri, che guida Alleanza del 14 Marzo, ha espresso sostegno per il suo rivale, sollevando speranze per giungere alla tanto sospirata elezione del presidente in Libano. Aoun, il fondatore del Movimento Patriottico Libero, è un fedele alleato del blocco della Resistenza libanese di Hezbollah.

Nasrallah-Aoun

“Vi annuncio oggi davanti a voi la mia decisione di appoggiare la candidatura del generale Michel Aoun alla presidenza della repubblica”, ha dichiarato Hariri, aggiungendo che la sua decisione “nasce dalla necessità di proteggere il Libano, lo Stato e il popolo”.

Il sito web libanese al-Akhbar ha riferito mercoledì che Hariri aveva informato i suoi alleati della sua decisione. Hariri avrebbe dovuto ufficializzare la sua decisione nella giornata di ieri, ma l’annuncio è stato ritardato in quanto coincideva con il quarto anniversario dell’assassinio del generale Wissam al-Hassan, il capo dei servizi segreti delle Forze di sicurezza interni del Libano.

Fouad Siniora, il capo del blocco parlamentare del Movimento Futuro, ha dichiarato in un’intervista rilasciata al quotidiano libanese Daily Star che Hariri aveva deciso di sostenere Aoun, ma ha sottolineato che non vi era “alcuna decisione definitiva ancora su questo argomento”. Alcune fonti politiche libanesi hanno riferito che se Aoun dovesse essere eletto presidente, Hariri sarà nominato come primo ministro.

Il Libano è senza un capo di Stato dal 2014, quando è scaduto il mandato del presidente Michel Suleiman. Il parlamento libanese ha tentato ripetutamente di eleggere un presidente, ma si è dovuto scontrare con la puntuale mancanza del numero legale. Secondo il tanto criticato sistema di potere del Libano, il presidente deve essere un cristiano, il primo ministro un musulmano sunnita e il presidente del parlamento un musulmano sciita.

Alla fine dello scorso anno, Hariri, che è il più stretto alleato dell’Arabia Saudita, ha lanciato la nomina di Frangieh come presidente. La sua proposta, tuttavia, si è scontrata con le tante riserve dei principali partiti cristiani libanesi. Il movimento di Resistenza libanese Hezbollah ha accusato l’Arabia Saudita di contrastare le iniziative politiche e bloccato l’elezione del presidente in Libano.

di Giovanni Sorbello

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