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Strage di Bologna tra ricostruzione giudiziaria e verità storica

La strage alla stazione ferroviaria di Bologna del 2 agosto 1980 è da sempre oggetto di un accanito dibattito tra i fautori della ricostruzione giudiziaria e quanti sostengono che la verità storica sia in realtà di segno completamente diverso.

L’autore del libro “La strage di Bologna tra ricostruzione giudiziaria e verità storica“, Valerio Cutonilli, riassume l’esito dei processi a carico degli ex militanti dei Nar, illustrando le ragioni che lo hanno portato a dissentire dalle conclusioni a cui sono pervenuti i giudici.

Cutonilli afferma che il contesto storico-politico in cui va inserita la strage – lo scenario di crisi che si sviluppò nell’estate 1980 nello scacchiere mediterraneo coinvolgendo in modo rovinoso l’Italia – è rimasto sempre ben lontano dalle aule dei tribunali.

Una particolare attenzione viene prestata alla effettiva dinamica dell’esplosione che costò la vita ad almeno 85 persone. Recenti scoperte, emerse durante il processo a Gilberto Cavallini, lascerebbero ipotizzare un inquinamento precoce della scena del crimine. Alla luce nuove delle nuove evidenze probatorie, l’eventualità di un’esplosione prematura appare tutt’altro che remota.

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di Redazione

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