Ambiente

Italia: un terzo dei cittadini a rischio povertà

di Redazione

L’Istat ha aggiornato il proprio indicatore relativo alla povertà e all’esclusione sociale degli italiani: quasi il 30% dei residenti sono in queste due situazioni, con i disagi maggiori registrati al Sud.

Quasi un terzo degli italiani residenti è a rischio povertà o di esclusione sociale: basta questa notizia per spaventarsi e sudare freddo, ma che cosa significa esattamente un dato del genere? Anzitutto, è stato reso noto dall’Istat (Istituto Nazionale di Statistica), dopo aver monitorato l’apposito indicatore, cresciuto del 2,6% dal 2010 al 2011. Questo 28,4% di residenti è composto soprattutto da coloro che rischiano di diventare poveri (la quota è cresciuta dal 18,2 al 19,6%). La percentuale di chi vive in famiglie a bassa intensità di lavoro è rimasta tutto sommato stabile (il 10,5% per la precisione), mentre tra il 2009 e il 2010 tale valore era aumentato in modo sensibile. Non ci si può certo consolare in tale maniera, però, dato che il nostro già citato 28,4% di poveri ed esclusi è decisamente superiore rispetto alla media dell’Europa (24,2%), con differenze piuttosto notevoli sia per quel che riguarda la deprivazione che per la povertà vera e propria. Non si può rimanere indifferenti al 46,6% di individui che vivono in delle famiglie incapaci di permettersi una settimana di ferie lontano da casa, come anche al 17,9% di chi non può permettersi un riscaldamento sufficiente e al 38,5% di persone impossibilitate a sostenere spese impreviste di ottocento euro. Il Mezzogiorno continua a farla da padrone, con ben il 19,4% di deprivati, più del doppio rispetto al Centro Italia e addirittura il triplo rispetto al Nord. Come ha voluto sottolineare l’Istat, infine, i rischi maggiori sono quelli che corrono le famiglie numerose e con pochi soggetti che percepiscono un reddito: il monoreddito è ovviamente uno svantaggio, come anche l’appartenenza a un nucleo con tre o più figli di minore età. Sembra quasi di leggere un rapporto statistico dell’800 o del dopoguerra, invece si tratta di appena un anno fa.

Fonte: http://italian.irib.ir

Mostra altro

Articoli correlati

Lascia un commento

Back to top button
Close
Close

IlFaroSulMondo.it usa i cookies, anche di terze parti. Ti invitiamo a dare il consenso così da proseguire al meglio con una navigazione ottimizzata. maggiori informazioni

Le attuali impostazioni permettono l'utilizzo dei cookies al fine di fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui ad utilizzare questo sito web senza cambiare le tue impostazioni dei cookies o cliccando "OK, accetto" nel banner in basso ne acconsenterai l'utilizzo.

Chiudi