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Sicilia, si torna a sparare al poligono di tiro Drasy

Il Poligono di tiro in contrada Drasy torna prepotentemente alle cronache grazie all’interpellanza che verrà esposta alla Regione Siciliana dall’Onorevole Claudio Fava, esponente del movimento “Centopassi”. Eppure leggere di quanto accade in questa contrada nelle campagne agrigentine non è facile almeno che non si vadano a spulciare le notizie locali.

esercitazioni-militari-drasyLa contrada Drasy torna alle cronache dopo che il 31 Luglio il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha firmato insieme al Comando Militare dell’Esercito italiano il rinnovo dell’utilizzo dell’area per i prossimi cinque anni. Da un punto di vista squisitamente tecnico quello che il presidente della Regione ha siglato insieme al generale di brigata, Claudio Minghetti, è un protocollo attuativo che regola le modalità di utilizzo dei quattro poligoni siciliani, ovvero Santa Barbara a Messina, San Matteo a Trapani, Masseria dei Cippi a Montelepre e Drasy ad Agrigento, che attualmente è fermo fino al 15 ottobre per la pausa estiva. L’area tra Zingarello e Montegrande, da anni usata per le esercitazioni militari, rientra in una zona di alto interesse naturalistico, che per lungo tempo si è tentato di trasformare in riserva.

Inizialmente si era parlato di una ricollocazione del poligono in altra area che si sarebbe dovuta ricercare in provincia di Caltanissetta, ma di tutto ciò non è accaduto nulla in quanto la Regione non ha trovato un’area adeguata.

Da qui nasce l’interpellanza del movimento “Centopassi” che ha chiesto all’Onorevole Claudio Fava di presentarla al presidente della Regione; obiettivo dell’interpellanza è quello di sapere “se il presidente della Regione, all’atto della firma, fosse a conoscenza delle interlocuzioni intercorse in passato tra rappresentanti del Governo della Regione, associazioni ambientaliste e rappresentanti dei comandi militari; se prima di impegnare l’area per un ulteriore quinquennio siano stati esperiti tutti i tentativi d’individuare un diverso sito avente ‘le medesime caratteristiche’ dove trasferire il poligono di tiro ricadente in territorio di Agrigento nell’area compresa tra Zingarello e Punta Bianca”.

La zona di contrada Drasy viene utilizzata da oltre sessant’anni dall’Esercito per le esercitazioni e l’addestramento militare, ma il punto è che la zona ricade in un tratto che paesaggisticamente è tra i più interessanti dell’intero litorale dell’isola; se è vero che la presenza dell’Esercito ha impedito che la zona venisse del tutto abbandonata, che è stata preservata da fenomeni di abusivismo edilizio e di una massiccia mercificazione edilizia che avrebbero visto sorgere palazzi senza nessuna regola, è anche vero che la presenza dell’Esercito ha tenuto e tiene lontano i turisti e tutti coloro che potrebbero far fruttare adeguatamente la zona.

L’interpellanza non arriva in un momento a caso, ma dopo che la Regione ha firmato il protocollo attuativo che regola le modalità di utilizzo del poligono. L’interpellanza cerca soprattutto di far notare la contraddizione in cui la Regione Siciliana è caduta visto che si era presa l’impegno di cercare un altro luogo da adibire a poligono.

Forse è troppo tardi e l’irreparabile è già avvenuto, ma almeno l’idea del Movimento Centopassi un merito lo ha avuto, ed è quello di aver fatto tornare alle cronache la questione del poligono di tiro in contrada Drasy.

di Sebastiano Lo Monaco

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