Attualità

Kashmir, come l’India soffoca il dissenso

Kashmir – La morte del capo di Stato Maggiore della Difesa dell’India, Bipin Rawat, sua moglie e altre 11 persone in un incidente di elicottero ha suscitato grande clamore in tutto il subcontinente. A seguito dell’incidente, una donna dello staff di una delle principali banche del Kashmir è stata sospesa per quella che è stata descritta come una reazione inappropriata a un post sui social media sulla morte del capo di stato maggiore della Difesa.

In Kashmir stanno criticando la sospensione, definendola una violazione del diritto alla libertà di parola. Nel Kashmir amministrato dall’India, gli uffici governativi e le istituzioni semi-governative hanno emesso circolari e codici di condotta aggiornati che mettono in guardia i dipendenti dal pubblicare qualsiasi critica nei confronti dell’India o del suo governo nella regione.

L’India sta abusando della sua legge antiterrorismo da quando il partito nazionalista indù BJP è salito al potere nel 2014. Il governo di Narendra Modi ha modificato la legge antiterrorismo nel 2019, consentendo alle autorità di accusare di terrorismo non solo le organizzazioni ma anche gli individui. Nel solo Kashmir, oltre 2.300 persone sono state arrestate secondo la legge dal 2019. La metà di loro è ancora in prigione.

Organismi per i diritti umani, tra cui le Nazioni Unite, hanno criticato l’India per aver arrestato l’attivista per i diritti umani del Kashmir Khurram Pervaiz ai sensi della sua legge antiterrorismo. L’India ha respinto le accuse delle Nazioni Unite come infondate. Molti analisti affermano che le tecniche repressive vengono utilizzate per sopprimere il dissenso in Kashmir.

di Redazione

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