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L’inquietante violenza sulle donne, nella rivolta egiziana

di Zenab Muhammad

I recenti scontri in Egitto tra sostenitori e oppositori di Mohamed Morsi, hanno provocato almeno 52 morti e 2.619 feriti. Al caos e alle violenze di questi giorni, si aggiungono episodi criminosi molto inquietanti. Dall’inizio delle proteste sono stati segnalati centinaia di casi di molestie sessuali contro donne in piazza Tahrir, e non solo. L’ultimo episodio risale a pochi giorni fa, quando una ragazza olandese di 22 anni, è stata aggredita da più uomini mentre si trovava in piazza a scattare delle foto durante la rivolta.

“Noi non vogliamo essere un obiettivo per gli uomini frustrati, ma sentiamo il dovere di protestare e assicurarci che le nostre voci siano ascoltate”, spiega una donna con il velo nero.

Human Rights Watch afferma che ci sono stati 91 casi di violenza sessuale in piazza Tahrir negli ultimi quattro giorni, dove ci sono gruppi di uomini che pianificano queste aggressioni. “Le violenze sessuali durante le proteste in Egitto evidenziano il fallimento del governo e di tutti i partiti politici nell’affrontare il dramma delle quotidiane violenze che le donne sono costrette a subire nel Paese”, ha dichiarato Joe Stork, vice direttore per il Medio Oriente di Human Rights Watch. “Questi sono crimini gravissimi che tentano di dissuadere le donne dal partecipare alla vita pubblica in Egitto”. Human Rights Watch ha documentato a lungo il problema della violenza sessuale nelle strade del Cairo e, in particolare, le proteste in piazza Tahrir.

Le autorità egiziane devono garantire al meglio la sicurezza per le donne egiziane, la quale hanno avuto un ruolo importante in questa protesta. “Le donne hanno meno diritti degli uomini in settori come il matrimonio, il divorzio, custodia dei figli ed eredità, e la legge dichiara che una donna deve obbedire al marito,” ha dichiarato Hassiba Hadj Sahraoui, vice direttore per il Medio Oriente e l’Africa del Nord di Amnesty internazional. Ma la nuova – forse non più – Costituzione, finalmente, ha approvato un referendum per la protezione delle donne e l’attribuzione di pieni diritti.

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