“È rilevante per me, come presidente di turno del G7, poter acquisire il punto di vista del presidente Putin”. Queste le parole usate dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in occasione dell’incontro bilaterale Italia-Russia tenutosi a Sochi lo scorso 17 maggio. A pochi giorni dall’atteso meeting dei “Sette”, in programma a Taormina il 26 e 27 maggio, l’Italia si è dichiarata portatrice delle posizioni della grande assente in merito alle varie crisi internazionali.
L’agenda dell’incontro, tutt’altro che fitta, ha posto l’accento sui principali dossier geopolitici e sugli accordi di ordine economico. Il premier ha ribadito la necessità di riprendere con forza il dialogo tra la Russia e l’Unione europea per una efficace cooperazione in Libia e Siria contro il terrorismo. Non sono mancati riferimenti alla questione in Ucraina.
“Nessuno pensi che l’Italia romperà in solitaria con i propri alleati europei e atlantici, ma nessuno creda che decisioni come quelle del rinnovo delle sanzioni contro la Federazione russa possano essere prese con il pilota automatico e senza una vera discussione” è quanto dichiarato da Gentiloni nel ribadire la posizione italiana sulle restrizioni commerciali adottate dall’Unione europea nei confronti di Mosca per il suo ruolo nella crisi ucraina. Sanzioni che, va ricordato, sarebbero costate all’Italia la perdita di 10 miliardi in esportazioni.
Una posizione, quella di Gentiloni, apprezzata da Putin che subito ha commentato: “L’Italia è per noi un partner importante ed è uno dei paesi chiave nel nostro commercio con l’estero. Da quando lei è premier l’interscambio è tornato a salire”. Durante l’incontro di Sochi, infatti, è stato firmato un nuovo accordo per l’estensione della collaborazione strategica tra il gruppo Eni e la Rosneft, la major petrolifera russa.
di Redazione
