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Sanzioni contro l’Iran hanno colpito solo i civili

Le sanzioni imposte dagli Stati Uniti all‘Iran non solo non sono riuscite a raggiungere gli obiettivi prefissati, ma hanno causato danni significativi ai civili. “L’Iran è solo l’ultimo esempio di come le sanzioni raramente, se non mai, raggiungono gli obiettivi dichiarati, ma riescono costantemente a causare sofferenze e vittime civili”, riporta Responsible Statecraft, la rivista online del Quincy Institute con sede a Washington.

L’articolo fa riferimento alle recenti osservazioni del segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen, in cui ammette che le sanzioni imposte all’Iran semplicemente non funzionano, o almeno funzionano “molto meno di quanto vorremmo idealmente”. Ha osservato che le misure non sono riuscite a provocare un cambiamento comportamentale in Iran, creando piuttosto una “vera crisi economica nel Paese”.

Governo Trump ha ripristinato sanzioni contro l’Iran

Gli Stati Uniti, sotto l’ex presidente Donald Trump, hanno ripristinato le sanzioni paralizzanti contro l’Iran dopo aver abbandonato unilateralmente l’accordo nucleare del 2015 nel maggio 2018, nonostante il pieno rispetto da parte dell’Iran dei termini dell’accordo, ufficialmente noto come Joint Comprehensive Plan of Action.

Sebbene Trump non sia riuscito a raggiungere i suoi obiettivi dichiarati con la cosiddetta campagna di “massima pressione”, le ondate di sanzioni hanno avuto un pesante tributo sui civili iraniani, compresi quelli che combattono malattie potenzialmente letali.

Le sanzioni, mantenute dal successore di Trump, hanno ristretto i canali finanziari necessari per pagare beni di prima necessità e medicinali, minando le catene di approvvigionamento limitando il numero di fornitori disposti a facilitare le vendite di beni umanitari al Paese. L’Iran ha ripetutamente denunciato le sanzioni come un atto di “guerra economica” e “terrorismo economico”.

Il think tank americano ha osservato che le sanzioni hanno anche causato danni significativi ai civili della Corea del Nord, in quanto “hanno creato forti barriere alla distribuzione degli aiuti umanitari poiché molte banche non vogliono affrontare i rischi associati alla navigazione delle transazioni verso il Paese” pur non riuscendo a impedire a Pyongyang dal continuare i suoi programmi di missili balistici e armi nucleari. Ha inoltre affermato che le sanzioni hanno anche creato e aggravato le crisi economiche e umanitarie in Venezuela, senza riuscire a costringere il governo di Caracas a “cambiare il suo comportamento”.

Fallimentari anche le restrizioni imposte alla Russia

Secondo il rapporto, anche le sanzioni imposte alla Russia a seguito della sua campagna militare in Ucraina iniziata nel 2022 non sono riuscite a fermare la guerra. Inoltre, l’articolo fa riferimento ai casi in Afghanistan e Cuba come prova dell’inefficacia delle sanzioni.

Sarebbe saggio da parte dell’amministrazione del presidente Joe Biden, sfruttare al massimo il tempo concesso per eliminare questo brutale regime sanzionatorio contro Stati e popoli sovrani.

di Redazione

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