AttualitàPrimo Piano

Israele: Netanyahu sempre più isolato

L’attacco di Hamas durante la festività ebraica di Simchat Torà, ha messo in mostra l’estrema debolezza del sistema difensivo di Israele. Riuscire a gabbare Mossad e Shin Bet non è affare da poco, ma le vecchie tecniche di guerriglia contro le più moderne tecnologie hanno avuto ancora una volta la meglio.
Captare segnali, usare sistemi difensivi ultra potenti serve a poco quando la tua controparte usa ancora i pizzini e colpisce dove vi sono i principali punti deboli.

L’attacco di Hamas non ha fatto altro che mettere in mostra le profonde spaccature che vi sono in Israele. A leggere giornali come Haaretz, Jerusalem Post, la causa di tutto ha un nome ben preciso: Benjamin Netanyahu.

Ci sarebbe da domandarsi perché Hamas abbia trovato terreno fertile in quel territorio, la Striscia di Gaza, ma sarebbe una domanda retorica visto quello che succede in quella zona lunga poco più di 20 chilometri e con una densità abitativa tra le più alte del mondo. Decenni di massacri brutali hanno portato il popolo palestinese ad attaccarsi a qualsiasi possibilità, anche le più estreme.

Da parte israeliana, le politiche personalistiche di Netanyahu hanno lacerato ancora di più il tessuto sociale israeliano e le manifestazioni, 40 settimane per essere precisi, contro la riforma della giustizia ne sono una fedele testimonianza.

Israele e i tanti segnali ignorati

Le proteste della popolazione, i segnali dell’intelligence ignorati, gli 007 egiziani che annunciano un evento straordinario, le forze militari impegnati a difesa dei coloni in Cisgiordania invece di proteggere il confine con la Striscia di Gaza, sono tuti segnali ignorati da Israele.

Adesso, Netanyahu non può far altro che mostrare i muscoli. Ruggire rabbiosamente, condannare due milioni di persone alla fame, agli stenti, ma deve anche stare attento a non gettare l’esercito israeliano all’interno di un territorio che è un dedalo di strade, di cunicoli e di palazzi, dove le tecniche di combattimento classiche possono poco e il rischio di rimanere bloccati enorme.

A parte le adesioni scontate di Stati Uniti, Regno Unito e Italia, non vi è stata unanimità nel condannare quanto successo. La stessa Onu ha detto che sì, Israele ha diritto di difendersi ma deve farlo nei limiti previsti, sicuramente non nel modo che ha attuato, ossia condannare a morte due milioni di persone.

di Sebastiano Lo Monaco

Tags
Mostra altro

Articoli correlati

Lascia un commento

Back to top button
Close
Close

IlFaroSulMondo.it usa i cookies, anche di terze parti. Ti invitiamo a dare il consenso così da proseguire al meglio con una navigazione ottimizzata. maggiori informazioni

Le attuali impostazioni permettono l'utilizzo dei cookies al fine di fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui ad utilizzare questo sito web senza cambiare le tue impostazioni dei cookies o cliccando "OK, accetto" nel banner in basso ne acconsenterai l'utilizzo.

Chiudi