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Sud Sudan, crisi politica getta nella fame 7 milioni di persone

Sette milioni di persone stanno affrontando una crisi alimentare nel Sud Sudan, nonostante un accordo di pace raggiunto dopo oltre cinque anni di guerra. “Ogni anno la fame raggiunge livelli drammatici nel Sud Sudan, con milioni di persone che vengono colpite”, questa la dichiarazione di Hsiao-Wei Lee del World Food. Le valutazioni sostenute dall’Onu utilizzano una classifica denominata Classificazione integrata della fase di sicurezza alimentare, i livelli di fame hanno una valutazione da uno a cinque.

Il Wfp, l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura e l’agenzia per l’infanzia Unicef hanno dichiarato che circa 1,8 milioni di persone nel Sud Sudan si trovano nel livello quattro, il che significa grandi divari tra pasti, malnutrizione acuta e morti in eccesso.

Oltre cinque milioni di altri devono anche saltare i pasti, all’inizio del 2019, si stimava che 6,1 milioni di persone fossero afflitte dalla fame, ma questa cifra ora ammonta a 6,9 milioni di persone circa il 61% della popolazione, di questi 860mila sono minori. Causa principale dell’impossibilità di accedere al cibo è il conflitto che colpisce il settore agricolo e l’allevamento, causando anche la riduzione della produzione di cereali che nel 2018 hanno sfamato il 61% della popolazione mentre, stando alle stime per il 2019, sarà il 52%. Inquietanti i dati emersi dal sistema di valutazione Ipc. Per il sistema Ipc, il livello cinque è classificato come “catastrofe” e quando si applica al 20% della popolazione viene considerata una carestia.

Il Sud Sudan ha dichiarato una carestia “creata dall’uomo” nel 2017. Mentre i requisiti tecnici per una carestia non sono attualmente soddisfatti, il numero complessivo di persone che richiedono aiuti alimentari è aumentato di circa due milioni. Una dichiarazione delle agenzie ha detto che la stagione magra annuale “è iniziata presto dopo aver registrato scorte basse dal raccolto del 2018, ed è stata ulteriormente prolungata dall’esordio ritardato delle piogge stagionali del 2019”.

L’instabilità economica persistente, anni di combattimenti e alti prezzi dei prodotti alimentari hanno reso più difficile l’accesso al cibo. Se la situazione attuale dovesse continuare, circa 21mila persone potrebbero scivolare in condizioni di “carestia”, ha dichiarato Pierre Vauthier, vice direttore del Paese per la Fao. Una situazione totalmente fuori controllo quella del Sud Sudan che oltre alla fame fa registrare rapimenti di civili, esecuzioni extragiudiziali nonostante il governo del presidente Salva Kiir abbia firmato il 12 settembre 2018 ad Addis Abeba il Revitalised Agreement on the Resolution of Conflict in South Sudan (R-Arcss), un cessate il fuoco con Riek Machar, ex vicepresidente e ora leader dei ribelli.

Il picco delle violenza è stato raggiunto nel Febbraio del 2019, tanto da aver spinto Amnesty International a denunciare sette condanne a morte solo nel secondo mese dell’anno cosa che nel 2018 era avvenuta nell’arco dell’intera annata che era stata già registrata come ”anno record” di esecuzioni. Tra i grossi problemi di una classe politica invereconda vi è anche la corruzione visti i continui cambi di casacca delle milizie che prestano i loro servizi al miglior offerente. Il tutto succede nel più totale disinteresse del mondo occidentale e nel silenzio dei media.

di Sebastiano Lo Monaco

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