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Pensioni: per Boeri migranti indispensabili

Secondo il presidente dell’Inps, Tito Boeri, l’ingresso costante di migranti nel nostro Paese sarebbe fondamentale per la tenuta del sistema pensionistico italiano. Torna di nuovo sull’argomento Boeri e stavolta lo fa attirandosi le severe critiche dei vertici del Governo gialloverde.

migranti-pensioniSecondo il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, con le sue esternazioni il presidente dell’Inps dimostrerebbe un totale distacco dalla realtà del Paese. “Vive su Marte” sbotta Salvini, minacciando non troppo velatamente cambi ai vertici dell’istituto.

Più diplomatico il Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, che dichiara di condividere con Boeri una comune linea d’azione per ciò che attiene la riforma del sistema dei vitalizi e delle pensioni d’oro. Tuttavia, sempre secondo Di Maio, la posizione di Boeri risulta in netto contrasto con la linea politica del nuovo Governo, per ciò che attiene in particolare il problema dei flussi migratori.

Boeri, dal canto suo, ribadisce che lui parla dati alla mano e che i dati non si lasciano intimidire dalle minacce e dai proclami. Nello specifico, il presidente dell’Inps, durante la relazione annuale davanti al Parlamento, ha sostenuto che bisogna incentivare l’immigrazione regolare ai fini di una continua alimentazione del mercato del lavoro, soprattutto considerato il fatto che, gran parte delle mansioni svolte da immigrati sono di fatto rifiutate o quantomeno snobbate dai lavoratori italiani.

Secondo una statistica riportata da Boeri durante la relazione, un possibile blocco dei flussi migratori regolari in Italia, non solo andrebbe a favorire l’immigrazione clandestina, ma provocherebbe perdite nelle casse previdenziali, nell’arco di un ventennio, pari a 38 miliardi di euro. Nel 2045, addirittura ci sarebbe un lavoratore per ogni pensionato, con la conseguenza che su 5 euro guadagnati con il proprio lavoro, 4 servirebbero a pagare le pensioni.

Sovrastima del fenomeno migranti

In un altro passaggio della sua relazione Boeri parla di una sovrastima del fenomeno migratorio da parte degli italiani. Una vera e propria percezione distorta della realtà attribuibile, più che ai pregiudizio, alla disinformazione diffusa. In pratica, gli italiani pensano anche che gli stranieri siano il 26% della popolazione, mentre invece sono circa il 9% del totale.

Ciò che gli italiani sottostimano ampiamente invece, sarebbe la quota di popolazione over 65, diretta conseguenza di un calo demografico costante e preoccupante. Si stima che entro il 2065 la popolazione italiana potrebbe scendere dagli attuali 60,6 milioni a 54,1 milioni, con un decremento di ben 6,5 milioni in meno di mezzo secolo.

Parla con i numeri Boeri, ma i numeri non sono fatti per arrivare alla pancia delle persone e di questo ne sono ben consci i suoi attuali interlocutori politici.

di Massimo Caruso

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