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Italia e la falsa ripartenza

La ripartenza è stato il mantra che, dal primo giorno di pandemia, ha contraddistinto l’andamento e le decisioni politiche prese in Italia e in Europa. Una pioggia di denari sta cadendo nelle tasche dello Stato che ha degli obiettivi da raggiungere, pena l’annullamento dei prestiti che Bruxelles ha elargito a tutti gli Stati che hanno subito gravi danni economici a causa della pandemia.

L’Italia è quella che ha avuto le maggiori considerazioni per quanto riguarda le sovvenzioni. Soldi che devono essere spesi in riforme e nella sanità anche se, per quanto riguarda il comparto ospedaliero, sono state riservate le briciole.

Ripartenza in Italia. Ma è davvero così?

La Caritas ha stilato un report, prendendo in esame Roma. Uno spaccato che racconta, dopo due anni di propaganda, il fallimento politico di tutti i governi che si sono succeduti. Uno stato Sociale che non ha subito nessuna miglioria tranne che continuare, in modo perenne, a lavorare in situazione di emergenza, vera e propria condizione standard dell’Italia.

“False ripartenze” è il nome del report. Un volume di 154 pagine presentato a Palazzo Lateranense. All’interno vi è la fotografia, impietosa, della povertà diffusa nella capitale dopo due anni di pandemia e di annunci roboanti. Parrocchie, mense sociali, associazioni di volontariato, hanno verificato sul territorio gli effetti “pubblicitari” dei due governi, quello Conte2 e quello di Draghi.

Dall’estensione della Cassa Integrazione al reddito di emergenza, creato per non estendere il reddito di cittadinanza. Misure che non hanno impattato sulla povertà relativa e assoluta. La ripartenza? Non c’è stata.

Numeri allarmanti

Uno su quattro è il numero di chi vive a Roma in uno stato di “disagio economico”. Il 10,3% è in “grave deprivazione materiale”, con una percentuale di 3 punti superiore rispetto alla media nazionale (7,4%). Il 14,1% è a rischio povertà, il 6% arriva con fatica a fine mese.

“Precarietà” è il mantra che dovrebbe intestarsi la politica perché si arriva al 21% di lavoro precario e lavoro povero. Abbandono scolastico, cresciuto al 9.6%. Tra il Gennaio del 2020 e Giugno 2021, in tre mense Caritas sono stati distribuiti al giorno oltre 500mila pasti per 2.070 persone. 184 centri di ascolto hanno registrato 11.223 iscritti.

Considerate le dimensioni e la rilevanza della città, i dati che sono stati raccolti a Roma parlano di una condizione diffusa. 5,6 milioni sono i “poveri assoluti” e otto milioni di “poveri relativi” in Italia. Il report “False Ripartenze”, toglie il velo attraverso il quale la politica ha sbandierato le migliorie e le sirene di investimenti faraonici che, nella realtà, non andranno agli ultimi.

Siamo dinnanzi ad un Welfare spietato che ha dimenticato lo Stato Sociale e che non ha rimediato ai ritardi storici e cronici dell’Italia. Si è preferito congelare uno status sociale che produce solo vecchiaia, disoccupazione, disuguaglianze.

di Sebastiano Lo Monaco

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