Tabriz, Capitale del turismo Paesi musulmani 2018
L’Iran ha ospitato il più grande evento turistico degli Stati musulmani nella città di Tabriz, per riconoscerla come capitale del turismo del mondo islamico 2018. Il Presidente iraniano, Hassan Rouhani ha inaugurato il galà del turismo a Tabriz, dove sono accorsi numerosi rappresentanti provenienti da diversi Paesi musulmani, tra cui ministri e diplomatici.
Tabriz è stata nominata la capitale del turismo dei Paesi islamici dall’Organizzazione della Cooperazione Islamica durante l’incontro tenutosi a Niamey, la capitale del Niger. Nella sua candidatura per il titolo, Tabriz ha ricevuto il 90 percento dei voti da parte dei 57 membri del corpo musulmano. Nel 2015 era stata riconosciuta come capitale del turismo del mondo musulmano Gerusalemme (Al-Quds), negli anni successivi il titolo è spettato alla città turca di Konya e alla città santa di Medina.
Un tempo centro della cultura e della civilizzazione islamica e luogo di molte missioni diplomatiche, politiche e internazionali, Tabriz cerca di ritornare alla sua gloria come nuova capitale del turismo. A Tabriz si riconosce la leggenda di essere il luogo in cui sorge il Giardino dell’Eden. Inoltre, è una delle più antiche e vaste città in Iran, con una storia di circa 4000 anni.
Secondo Marco Polo, Tabriz era uno dei poli commerciali della regione, infatti ha attirato mercanti da diversi Paesi, ad esempio dall’India, Iraq e Golfo Persico. Nel tredicesimo secolo, era la capitale dell’Impero Persiano, il quale si estendeva dall’Egitto all’Asia centrale e dall’Oceano Indiano all’Armenia.
Quando la Persia si aprì all’Occidente alla fine del diciannovesimo secolo, Tabriz diventò sempre più una capitale a stampo europeo. Grazie alla crescita industriale, diventò la capitale economica dell’Iran, e tuttora le industrie di tappeti, tessuti, calzature, cemento e alimenti sono un fattore chiave dell’economia della città.
Inoltre, Tabriz è stata il fulcro della modernizzazione e di tutti gli sviluppi avvenuti nella storia iraniana, ad esempio è stata sede del primo negozio di stampe, del cinema, del teatro, dell’asilo e delle scuole. Nonostante abbia perso il riconoscimento di seconda città e centro economico iraniano, continua ad essere la più grande area metropolitana nel nord ovest del Paese. La città ha tuttora la più grande concentrazione di impianti e centri industriali.
Sfortunatamente, dal punto di vista turistico è all’ombra di altre città iraniane famose per i loro reperti archeologici e il loro patrimonio culturale, come Isfahan, Shiraz, Yazd e Mashhad. Lo sviluppo di Tabriz è esaltato dai nuovi grattacieli, dalle superstrade, dai parchi e dai ponti, i quali hanno donato una nuova facciata alla città, rendendola più moderna e all’avanguardia.
Alla città sono stati attribuiti numerosi aggettivi e nomi non ufficiali per le sue peculiarità e caratteristiche. Tabriz viene riconosciuta infatti come la più pulita città del Paese, la città senza rapinatori e senzatetto e la capitale del cioccolato dell’Iran. Anche la cucina di Tabriz è considerata la migliore tra quelle iraniane, soprattutto per quanto riguarda la pasticceria e il cioccolato.
La città è famosa anche per l’artigianato, tra cui lavori a mano e gioielleria. Non si possono dimenticare i tappeti, i quali si distinguono per la loro eccezionale tessitura e coerenza alla tradizione dei tappeti persiani antichi.
Il più grande bazaar al mondo
A causa dei terremoti avvenuti nella regione, la città ha perso molti monumenti antichi, ciò nonostante, quelli che hanno resistito alle scosse non hanno perso la loro importanza. Innanzitutto è possibile trovare il bazaar coperto più grande del mondo, il quale è patrimonio dell’Unesco. Il bazaar è un complesso del quindicesimo secolo composto da strutture di mattoni interconnesse e numerosi spazi chiusi adibiti ad innumerevoli funzioni.
Notevole è anche un edificio di mattoni del quattordicesimo secolo che è l’ultimo resto rimasto della cittadella, oltre alla famosa Moschea Blu, chiamata così per il colore delle sue mura. A Tabiz ci sono anche delle chiese. Questa presenza attesta la multiculturalità e multi religiosità della città. Infatti è possibile trovare alcune comunità minoritarie, tra cui quella armena di religione cristiana e quella ebraica.
di Alessia Biella