Suicidi in aumento tra le forze militari israeliane
Il regime sionista ha registrato un forte aumento di suicidi tra il suo personale militare, destando serie preoccupazioni nell’apparato militare e di spionaggio del regime occupante.
L’emittente pubblica del regime “Kan” ha riferito che undici soldati sionisti si sono suicidati dall’inizio di quest’anno, un netto aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’esercito del regime ha registrato un totale di 11 suicidi per tutto lo scorso anno e nove casi nel 2020.
Il rapporto aggiunge che funzionari militari hanno convocato riunioni di emergenza con psichiatri e consulenti per indagare sulle cause dell’allarmante aumento dei suicidi. I dati ufficiali del Centro di informazione e ricerca della Knesset, il parlamento israeliano, mostrano che Israele registra 500 suicidi ogni anno, 100 dei quali tra giovani nella fascia di età 15-24 anni.
Secondo l’agenzia di stampa Palestine Today, il suicidio è ancora la principale causa di morte all’interno dei ranghi dell’esercito sionista in situazioni di non combattimento, e il numero è aumentato drammaticamente negli ultimi anni.
Il mese scorso, il quotidiano Israel Hayom ha riferito che un alto ufficiale dell’intelligence sionista si era tolto la vita gettandosi da un edificio. Le prime indagini hanno concluso che il tenente ha deciso di porre fine alla sua vita a causa di problemi personali.
Il giornale ha affermato che esistevano legami innegabili tra il suicidio del tenente e ciò che ha spinto un altro ufficiale a suicidarsi all’interno di una prigione militare lo scorso giugno. L’ufficiale è stato trovato in gravi condizioni nella sua cella nella prigione di Neve Tzedek di recente apertura la notte del 16 maggio 2021 e successivamente dichiarato morto in quello che i funzionari militari hanno affermato essere un sospetto suicidio. Sebbene sia stata eseguita un’autopsia, non è stata determinata alcuna causa ufficiale della morte.
di Redazione