Studenti iraniani contro ispezioni Aiea
Gli studenti iraniani si sono radunati domenica scorsa per protestare contro le ispezioni delle agenzie nucleari presso le università e i centri scientifici del Paese. Nel corso della protesta presso l’Università Shahid Beheshti nel nord di Teheran, sono state esposte le immagini di scienziati nucleari iraniani assassinati negli ultimi dieci anni.
I dimostranti si sono incontrati nella piazza principale dell’università prima di marciare verso il Dipartimento di Ingegneria Nucleare. Un simile raduno si è tenuto presso la prestigiosa Università di tecnologia Sharif nella capitale, dove gli studenti hanno formato una catena umana simbolica, invitando i funzionari statali a impedire tali visite che hanno scatenato una raffica di condanne da parte di molti iraniani.
L’ex capo dell’Organizzazione dell’energia atomica iraniana (Oeai), Fereidoun Abbasi, ha denunciato che le ispezioni “sono inaccettabili”, affermando che minacciano gli interessi nazionali del Paese. “Tali visite e ispezioni potrebbero persino estendersi ai settori militari e alle nostre università militari e di ricerca. Non c’è motivo per gli ispettori di visitare gli uffici dei professori universitari”, ha dichiarato Abbasi, sopravvissuto a un tentativo di omicidio nel novembre 2010.
Il Ministro della Scienza, della Ricerca e della Tecnologia dell’Iran, Mansour Gholami, ha dichiarato che le ispezioni sono state autorizzate dal Consiglio supremo per la sicurezza nazionale del Paese, ma altri funzionari hanno contestato la richiesta.
Secondo i resoconti dei media, gli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) hanno visitato l’Università scientifica e tecnologica dell’Iran e l’Università tecnologica di Sharif finora. All’inizio di questo mese, un funzionario iraniano ha dovuto respingere le notizie secondo cui il Paese e l’agenzia nucleare delle Nazioni Unite avevano firmato un accordo segreto che conferiva all’organismo un accesso straordinario ai ricercatori iraniani.
Kazem Gharibabadi, rappresentante dell’Iran presso l’Aiea, ha suggerito che le recenti ispezioni delle università iraniane siano state effettuate come parte dei normali obblighi nucleari dell’Iran.
Non ci sono accordi segreti per l’ispezione di università e altri luoghi e tutto è stato in conformità con gli obblighi del Paese. Secondo Gharibabadi, i firmatari del Protocollo addizionale dell’Aiea erano obbligati a dichiarare le loro attività di ricerca nucleare all’agenzia e consentire loro di verificare la loro natura pacifica.
“Le basi per la cooperazione tra l’Iran e l’Aiea sono gli obblighi dell’Iran e il ‘cane da guardia’ dell’Onu non ha accesso oltre questi obblighi”, afferma il Protocollo addizionale: un insieme di requisiti per l’informazione e l’accesso per assistere l’Aiea nel suo compito di confermare che gli Stati utilizzano il materiale nucleare per scopi esclusivamente pacifici. Il protocollo è un accordo volontario e ogni accordo è costruito in modo indipendente tra uno Stato e l’Aiea. Gharibabadi ha aggiunto che l’Aiea non ha condotto alcuna intervista con gli scienziati nucleari iraniani, in conformità con un ordine emesso dal leader della Rivoluzione Islamica, Ayatollah Seyyed Ali Khamenei, che ha bloccato tali interviste.
di Giovanni Sorbello