Striscia di Gaza rasa al suolo per evitare il ritorno

Striscia di Gaza – Distruzione sistematica come strategia di guerra portata avanti tramite bulldozer, esplosivi e incendi. L’Idf rade al suolo intere città creando i presupposti per una pulizia etnica.
Striscia di Gaza, nessun luogo dove tornare
All’inizio di aprile, dopo che l’assalto a Gaza è ripreso, le forze sioniste hanno annunciato di aver preso il controllo della città di Rafah. L’obiettivo è quello di creare l’Asse Morgan, un corridoio militare che possa dividere la Striscia.
Nel corso del conflitto, il regime militare sionista ha distrutto più di 50mila abitazioni a Rafah, adesso l’Idf ha proceduto a spianare quanto rimaneva trasformando l’intera città in una zona cuscinetto, tagliando l’unico passaggio di frontiera di Gaza con l’Egitto.
Come fare a pezzi l’umanità
Un’inchiesta di +972Magazine e Local Call rivela la testimonianza di un soldato, nell’articolo chiamato “Y”, che è da poco tornato dal servizio di riserva: “Ho messo in sicurezza cinque bulldozer che hanno demolito 60 abitazioni al giorno; una casa di due piani viene abbattuta nel giro di un’ora, per una di tre/quattro piani occorre più tempo. Quando entri in una casa la fai saltare in aria. La missione era quella di aprire una via logistica per le manovre. la part sud orientale di Rafah non esiste più”.
La testimonianza è coerente con quella di altri dieci militari che hanno prestato servizio in tempi differenti nella Striscia di Gaza e nel Libano meridionale. Fa il paio anche con i video pubblicati da altri militari dell’Idf, con le dichiarazioni di ufficiali e di alti ufficiali, con le immagini satellitari e con i rapporti delle organizzazioni internazionali. Il quadro che emerge è chiaro: la distruzione totale di edifici privati e strutture pubbliche è la parte centrale delle operazioni dell’esercito sionista. Devastazioni che sono il risultato di bombardamenti, dei combattimenti e degli ordigni esplosivi piazzati dai militari israeliani.
Pur non avendo dati certi, la maggior parte della distruzione a Gaza e nel Libano è stata ottenuta tramite bulldozer ed esplosivi dell’Idf, con atti premeditati ed intenzionali. Secondo +972Magacine e Local Call, la decisione è stata quella di “appiattire l’area” in modo da impedire alla popolazione di ritornare in quella località.
Secondo Micheal Sfard, avvocato e attivista politico israeliano, “la distruzione di proprietà individuali non richiesta dalla necessità di guerra, costituisce un crimine di guerra”.
di Sebastiano Lo Monaco