Cronaca

Strage in Svezia: l’aggressore aveva un “movente razzista”

di Adelaide Conti

La polizia svedese oggi rivela un primo identikit dell’aggressore mascherato che ieri ha ucciso due persone nella scuola svedese di Tollhattan. Si tratterebbe di un ragazzo di ventun’anni. Anton Petterson, questo il suo nome, secondo quanto è emerso da una perquisizione fatta in casa del giovane, era un simpatizzante dei movimenti di estrema destra, ostile all’Islam, contrario all’immigrazione e appassionato di film di guerra. Tutti elementi che porterebbero ad ipotizzare un movente di tipo razziale, è il comandante della polizia Niklas Hallgren a confermare tale ipotesi: l’aggressore ha agito per “motivi razziali”.

Al momento, la polizia non ha confermato l’identità ma si tratta probabilmente di questione di ore. L’attacco si è consumato nella giornata di ieri, quando il giovane, mascherato da un personaggio del film “Guerre Stellari” e armato di una spada e un coltello, ha fatto irruzione all’interno di una scuola elementare e media ed ha iniziato a colpire in preda ad una follia cieca. A terra sono rimasti un professore ed un ragazzino, mentre un altro bambino lotta fra la vita e la morte in ospedale. Un altro professore è stato ferito in modo lieve. Morto anche l’aggressore, per mano dei poliziotti accorsi qualche istante dopo.

Questo grave episodio di violenza riporta inevitabilmente alla memoria un’altra strage avvenuta qualche anno fa nella civilissima Norvegia, dove a morire per mano di un “estremista”, Anders Breivik, furono ben 77 persone. Queste vittime, colpevoli solo di non appartenere alla stessa religione di qualche folle, hanno pagato con la vita il gesto estremo di chi vede nel diverso, nello straniero una minaccia a prescindere. La possibile ripresa di sentimenti neonazisti (quanto è accaduto in Svezia è senz’altro significativo) in molti Paesi europei sembra essere sempre più reale. Un incubo che la stragrande maggioranza della gente non vorrebbe mai più rivivere.

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