Sta arrivando in azienda il Grande Fratello di Orwell
Chi è il vero capo di un’azienda? Il suo fondatore, i suoi amministratori o i semplici impiegati? Nessuno di loro. Il capo supremo è il cliente. Secondo la logica neoliberista è lui che paga gli stipendi. L’azienda infatti si limita a maneggiare i soldi ma è il cliente che ha il potere di mandare tutti a casa, semplicemente decidendo di andare a spendere i soldi altrove. E così non basta più dire che “il cliente ha sempre ragione”. Occorre anche consegnargli le chiavi dell’azienda.
Devono essere state simili considerazioni a suggerire all’Obi di Piacenza l’idea di un ingegnoso braccialetto vibrante da dare in dotazione ai propri dipendenti. Non si tratta del vero e proprio bracciale elettronico per i delinquenti in libertà vigilata, e nemmeno del collare elettrico per cani disobbedienti, anche se con quest’ultimo ha una notevole somiglianza. Il marchingegno è un cercapersone dotato di un “calling system”. In altre parole, il vibrante gioiello da polso é in grado di segnalare ai commessi dell’Obi il settore che necessita di un’assistenza.
Ecco servito il compratore padrone che, ogniqualvolta lo desideri, sia per necessità che per mera curiosità, potrà premere un pulsante da qualsiasi punto all’interno del colosso del bricolage e con quel semplice gesto fare accorrere i commessi in suo aiuto. E si tratterebbe di vere e proprie corse, se si considera che la prontezza nel rispondere alla richiesta di aiuto da parte del cliente, potrebbe servire come parametro per valutare la sollecitudine di ogni commesso e la qualità del lavoro svolto.
Una trovata, insomma, degna del Job’s Act. I commessi con contratti in scadenza, per non essere estromessi dal lavoro, dovrebbero allenarsi e abituarsi ad arrivare primi. Ad idee così assurde non ha fatto seguito un’altrettanto “vibrante” protesta. Che fine hanno fatto tutti quei principi, tanto cari al legislatore, nei quali si esaltava il lavoro come occasione per il cittadino di realizzare una parte importante del suo essere sociale, delle sue aspirazioni, della sua crescita personale, e grazie alla sua capacità produttive di essere utile alla sua collettività? In tempi di Jobs Act la musica pare proprio cambiata e ora il metronomo capace di scandire le nostre future giornate lavorative sembra avere le sembianze di un braccialetto con la giusta scossa per farci svolgere al meglio le nostre mansioni.
Marco Conficconi, segretario generale della Uil Tucs Toscana, non usa mezzi termini nel condannare il nuovo strumento di lavoro proposto dall’Obi piacentino: “La proprietà ha approfittato di una condizione di debolezza in quel punto vendita per far passare lo strumento. La preoccupazione è che in seguito, facendo leva sulle norme del Jobs Act che permettono la videosorveglianza del personale, questo meccanismo venga introdotto, senza alcun accordo sindacale, in tutti i negozi d’autorità. Per tutta risposta è poi arrivata la replica della Bbc srl, proprietaria di Obi, affidata alle parole della responsabile comunicazioni esterne, la dottoressa Elena Ottaviano, per spiegare che l’accordo firmato con il sindacato era solo consultivo. “Non esiste alcun progetto, quello è rimasto sulla carta e non è mai stato implementato in nessun negozio, nemmeno in quello di Piacenza”. Pertanto le prime istallazioni nel punto vendita piacentino non riguarderebbero la sperimentazione del braccialetto per i commessi. In realtà si tratterebbe di un ulteriore servizio da offrire agli amatissimi clienti, come si affretta a chiarire la dottoressa Ottaviano: “Quelle istallazioni servono a dare accesso al wi-fi gratuito nei negozi”.
Bufera passata, almeno per ora. Certo che, dopo “l’ipotesi consultiva” di Obi, altre aziende potrebbero sentirsi incoraggiate a introdurre simili apparecchiature, che qui da noi fanno molto discutere ma in Gran Bretagna esistono e sembrano oramai superate. La patria della rivoluzione industriale, infatti, sta testando un braccialetto attraverso il quale si impartiscono gli ordini agli operai, permettendo ai datori di lavoro di sapere in ogni momento dove si trovano e che cosa fanno i loro dipendenti. Se in Europa a migliaia stanno perdendo il loro lavoro, c’è un tale che pare molto soddisfatto. Non è Davide Serra, anch’egli residente in Inghilterra e così restio ai diritti sindacali, ma il Grande Fratello che ha trovato posto in azienda.