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Srebrenica, le madri che non si arrendono

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha accolto un ricorso presentato dalle Madri di Srebrenica e dall’associazione Zepa. L’associazione bosniaca aveva presentato un ricorso contro una sentenza della Corte suprema dei Paesi Bassi che ha concesso l’immunità assoluta da procedimenti giudiziari ai caschi blu olandesi in servizio a Srebrenica durante la guerra in Bosnia.
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha accolto il ricorso e manifestato la volontà di prenderlo in considerazione il più presto possibile. “Il fatto che il nostro appello sia stato accettato è molto importante per noi, ed è molto importante anche per l’Europa”, ha dichiarato il capo delle Madri di Srebrenica Munira Subasic.

I sopravvissuti del genocidio del 1995 hanno fatto il ricorso nel tentativo di garantire alla giustizia i responsabili del massacro. “Sappiamo quello che è successo durante la guerra del 1995 a Srebrenica. L’Onu deve assumersi la responsabilità di quello che è successo”, ha dichiarato Subasic.

Le Madri di Srebrenica stanno facendo causa all’organismo mondiale di Strasburgo, in quanto non hanno mai ottenuto alcun sostegno da parte del governo. Quasi tre decenni sono passati da quando l’esercito serbo ha massacrato più di ottomila musulmani a Srebrenica durante la guerra in Bosnia. Il massacro resta una delle tante ingiustizie della nostra storia, in cui la complicità internazionale rappresenta la vera offesa all’umanità.

di Redazione

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