La politica guerrafondaia a stelle e strisce continua a mietere vittime (spesso innocenti) in varie parti del mondo. Nel corso di nuovi attacchi aerei diretti contro la Somalia, gli Usa hanno ucciso dozzine di presunti militanti, mentre si intensifica la presenza militare americana nel continente africano.
Il Comando africano americano (Africom) ha affermato ieri di aver ucciso 62 militanti (presunti tali) in sei attacchi aerei condotti tra sabato e domenica nei pressi di Gandarsh, nella provincia centro-meridionale di Banaadir, in Somalia. Sabato sono stati effettuati quattro raid, in cui sono rimaste uccise 34 persone e altri due attacchi aerei sono stati compiuti domenica, che hanno causato la morte di altre 28 persone.
L’Africom ha affermato di effettuare periodici attacchi aerei nel Paese del Corno d’Africa per sostenere il governo appoggiato dalle Nazioni Unite, che ha compiuto sforzi nel corso degli anni per sradicare il gruppo terroristico al-Shabab legato ad al-Qaeda.
“Il Comando Africa e i nostri partner somali hanno condotto questi attacchi aerei per impedire ai terroristi di utilizzare aree interne come rifugio sicuro per tracciare, dirigere, ispirare e reclutare per futuri attacchi”, ha aggiunto il rapporto. L’Africom ha affermato che gli ultimi attacchi aerei, tra i più letali del 2018, non hanno ucciso o ferito alcun civile nella zona.
Come la storia insegna, la realtà dei fatti, spesso, non è quella che si racconta nei rapporti. Al resto, ci pensa il silenzio complice della comunità internazionale.
di Redazione
