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Soleimani, i piccoli gesti di un grande uomo

Quella che vi raccontiamo è una di quelle storie che meglio di tante altre, attraverso piccoli gesti, riescono a descrivere la grandezza e la nobiltà di un uomo. Il Maggiore Generale iraniano Qassem Soleimani, comandante della Forza Quds del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (Irgc), ha lasciato una nota personale autografata nel suo quartier generale sul campo ad Al-Bukamal, indirizzata ai proprietari della casa in cui alloggiava.

Lettera Soleimani

Nella lettera, Soleimani si scusa con la famiglia proprietaria dell’edificio, che non era in città al momento della battaglia, per essere entrato senza permesso e aver vissuto in casa, e chiede perdono per aver trasgredito. L’edificio è stato utilizzato come quartier generale militare e residenza per il Generale Soleimani durante la Liberazione della città di Al-Bukamal, l’ultima roccaforte urbana di Daesh in Siria, e liberata dalle forze congiunte siriane, iraniane e di Hezbollah in un’operazione militare che è stata ufficialmente conclusa il 22 novembre.

Inoltre, il Generale della Guardia Rivoluzionaria ha aggiunto che avrebbe rimborsato la famiglia per ogni danno inflitto alla casa o alle proprietà al suo interno, lasciando anche il suo numero di telefono personale in modo che potesse essere raggiunto per qualsiasi richiesta in merito al risarcimento. Soleimani ha concluso la lettera affermando che mentre lui è sciita e i proprietari di casa sono probabilmente musulmani sunniti, entrambi sono seguaci del più grande messaggio del profeta Maometto e che quindi sono fratelli e sorelle nella fede.

In un messaggio inviato la scorsa settimana alla Guida della Rivoluzione Islamica, Seyyed Ali Khamenei, il Generale ha salutato la completa vittoria sui takfiri ottenuta grazie al sacrificio dei combattenti della Resistenza; Soleimani definisce la crisi che ha investito Siria e Iraq e l’Isis stessa una tragedia creata dai nemici dell’Islam al fine di dividere i musulmani e smembrare i Paesi, che ha distrutto città e infrastrutture, creato danni stimati in almeno 500 Mld di dollari, assoggettato vaste regioni a un regime mostruoso e sanguinario, costretto alla fuga milioni di persone e causato guerre che hanno provocato centinaia di migliaia di morti.

di Giovanni Sorbello

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