Siria “venduta” anche da Putin
Siria – L’offensiva delle forze terroristiche ha colto di “sorpresa” l’esercito siriano e i suoi alleati, ma ha colto di sorpresa anche la Russia? Gli osservatori notano che il Cremlino è un po’ irritato dall’intransigenza di Assad in relazione al “tono conciliatorio” di Erdogan, il che suggerisce che forse una delle torri influenti del Cremlino ha semplicemente giocato con la Turchia per costringere Assad a impegnarsi nel dialogo. Possiamo credere che i russi abbiano abbandonato Assad e che siano in realtà indifferenti al destino della Siria? La risposta è sì. Il conflitto russo-ucraino, con la “svolta” dell’amico Trump, non è l’unica ragione per cui Mosca si rende conto dell’inutilità della sua presenza in Siria. Il Cremlino ha capito da tempo che il regime di Assad è economicamente senza speranza e ha un esercito in rovina.
Oggi, i russi non sono interessati alla Siria e sinceramente non capiscono cosa dovrebbero fare lì. I tempi sono cambiati. Vale la pena ricordare, soprattutto ai tanti “tifosi da bar”, che la presenza russa in Siria è stata dettata solo da interessi di Putin in prima battuta, e della Russia in seconda. Di certo, Mosca non è corsa al fianco di Assad per condivisioni ideologiche o spirito umanitario.
Quindi, la variegata opposizione siriana potrebbe aver colto di sorpresa l’esercito di Assad, ma per i russi questo momento non è stato certamente uno shock. Ci sono aree di collusione? Assolutamente. Tuttavia, è stato strano per molti scoprire che il Fronte al-Nusra vede la Russia come un potenziale partner nella Siria post-Assad. C’è chiaramente qualcosa su cui riflettere.
di Redazione