Siria, Usa ostacolano evacuazione sfollati e rubano petrolio
Siria – I comitati di coordinamento siriano e russo per i rimpatriati siriani sfollati hanno affermato che gli Stati Uniti sono responsabili del lento processo di evacuazione dei civili dal campo di al-Rukban, facendo aumentare il numero delle vittime e la sofferenza di decine di migliaia di siriani trattenuti con la forza dalle forze di occupazione statunitensi e dai gruppi terroristici che li appoggiano nella zona di al-Tanf. I comitati sottolineano che gli Stati Uniti stanno rubando il petrolio siriano e facilitano il contrabbando per finanziare i gruppi terroristici.
Una dichiarazione rilasciata la scorsa settimana dalle due commissioni recita che: “Gli Stati Uniti sono pienamente responsabili per il lento processo di evacuazione degli sfollati dal campo di al-Rukban e il loro ritorno alle loro residenze permanenti”, indicando che “solo un quarto degli abitanti del campo è stato evacuato”.
“Il comportamento non costruttivo da parte degli Stati Uniti causa più vittime e aumenta le sofferenze dei siriani che sono detenuti con la forza nel campo di al-Rukban”, ha aggiunto la dichiarazione, sottolineando che: “Nonostante le misure senza precedenti prese da Russia e Siria per fornire assistenza nelle zone dove i rifugiati stanno tornando, le misure di evacuazione dei cittadini dal campo di al-Rukban sono lente e fino ad ora solo 12mila persone l’hanno abbandonato”.
La dichiarazione ha aggiunto che in un periodo in cui “gli Stati Uniti insieme agli Stati alleati hanno creato una falsa crisi petrolifera in Siria con l’obiettivo di strangolare l’economia siriana, gli Stati Uniti stanno rubando le risorse nazionali siriane e organizzano il loro traffico di clandestini trasportandoli dalla riva sinistra del fiume Eufrate. Finanziano i gruppi armati illegittimi e li usano per attuare attacchi terroristici per destabilizzare la Siria e impedirne la ricostruzione”.
La dichiarazione invita “gli Stati Uniti a rinunciare alla politica dei doppi standard e a rispettare i diritti umani e la legge internazionale e ritirare immediatamente le sue forze dai territori siriani”. La dichiarazione ha anche invitato l’Onu ad attuare i suoi compiti e a spingere Washington a cancellare le sanzioni economiche imposte alla Siria il più presto possibile, smantellare i campi di al-Rukban e al-Houl e liberare i cittadini siriani e facilitare il loro ritorno alle città d’origine all’interno dei territori siriani.
La situazione nel campo di al-Houl, ad est della Siria, non è meno catastrofica di quella del campo di al-Rukban con i suoi residenti che stanno affrontando condizioni umanitarie drammatiche.
di Giovanni Sorbello