di Redazione
Un secondo convoglio di aiuti umanitari è in arrivo nella città siriana assediata di Madaya. Cinquanta camion che trasportano aiuti internazionali hanno lasciato oggi Damasco alla volta di Madaya, la città situata a 40 chilometri a nord ovest della capitale siriana, da mesi assediata dai “ribelli”.
A Madaya, i medici stimano che almeno 400 persone soffrono di grave malnutrizione, mentre altri 400 sono i civili che le autorità siriane sono riuscite ad evacuare dalla città.
Lunedì pomeriggio, i camion di aiuti dell’Onu, del Comitato internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa siriana, sono stati autorizzati per la prima volta dall’ottobre 2015 ad entrare in città.
La prima spedizione di aiuti inviati comprendeva 47 camion con 250 tonnellate di cibo, acqua, alimenti per bambini, coperte e 7,8 tonnellate di medicinali e forniture chirurgiche. I camion sono riusciti ad entrare anche nei villaggi di Foah e Kefraya, nella provincia settentrionale di Idlib.
A Madaya, i cittadini confermano che i gruppi terroristici hanno saccheggiato i depositi di alimenti, costringendo la popolazione alla fame. Questo dramma è stato faziosamente ripreso dai media occidentali e “rivoltato”, come spesso accade, contro il governo siriano.
Damasco ha sempre manifestato piena collaborazione con le Nazioni Unite e la Croce Rossa per consegnare aiuti umanitari a tutti i civili, senza alcuna discriminazione.
All’inizio di questa settimana, l’ambasciatore siriano alle Nazioni Unite, Bashar Ja’afari, ha dichiarato ai media che l’assedio imposto dai “ribelli” ai civili di Madaya, fa parte di un vile tentativo per diffamare il governo. Il diplomatico ha aggiunto che gli aiuti consegnati a Madaya nell’ottobre 2015 sono stati saccheggiati dai gruppi terroristici e venduti ai civili a prezzi esorbitanti.
