Siria, esercito americano evacua terroristi Isil
Siria – Un elicottero militare statunitense ha trasferito 47 terroristi dell’Isil dal villaggio di Sho’aytat al campo di al-Saad, nel sud-est di Hasaka.
L’elicottero americano è atterrato vicino ad al-Saad nel sud-est di Hasaka, un certo numero di mercenari dell’Isil feriti sono stati trasferiti all’ospedale generale di Hasaka sotto il controllo delle forze curde e gestito da Medici senza Frontiere. I terroristi dell’Isil si sarebbero arresi alle Forze democratiche siriane a Sho’aytat e successivamente sarebbero stati portati via dagli elicotteri americani. I siti web affiliati ai “ribelli” in Siria hanno riferito che le truppe statunitensi sugli elicotteri hanno portato via i comandanti stranieri dell’Isil, ma hanno ucciso otto militanti siriani.
L’Osservatorio siriano pro-opposizione per i diritti umani (Sohr) ha riferito mercoledì che un nuovo round di tensioni è scoppiato tra le truppe dell’esercito siriano e i combattenti curdi nella città di Hasaka, dopo che le due parti hanno iniziato ad arrestare membri degli schieramenti opposti.
Il Sohr ha riferito che l’esercito e i curdi hanno messo le loro forze in allerta nella città di Hasaka, aggiungendo che la tensione è scoppiata dopo che i curdi hanno arrestato tre soldati dell’esercito a nord della città di Hasaka e l’esercito ha arrestato due curdi nella parte centrale della città. Fonti locali hanno riferito che oltre cento uomini dell’esercito sono arrivati in una base dell’esercito fuori dalla città per rinvigorire le posizioni delle forze governative ad Hasaka.
Col repentino crollo del “califfato”, per gli Usa e i loro alleati è divenuto imperativo far sparire le tracce dei loro molteplici rapporti inconfessabili con i terroristi, prelevando i soggetti con cui hanno avuto relazioni e, se del caso, utilizzandoli altrove per i loro scopi. Una pratica antica per gli Stati Uniti, basti guardare a quanto accadde in Vietnam e in tutto il sudest asiatico, e poi via via nella sterminata serie di operazioni più o meno “coperte” che da allora Washington ha intrapreso in ogni parte del mondo.
di Redazione