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Gaza e i suoi angeli

I bambini di Gaza affrontano una realtà sempre più terrificante che ha trasformato la vita di tutti i giorni in un incubo. La diffusa mancanza di accesso alle risorse essenziali, tra cui cibo, acqua, carburante e servizi igienico-sanitari adeguati, unita ai bombardamenti incessanti, ha trasformato le loro vite in un continuo campo di battaglia all’interno del territorio assediato.

Il numero delle vittime ha superato le 8.500, di cui una percentuale allarmante è costituita da bambini innocenti. Israele ha lanciato una vasta campagna mediatica, tentando di giustificare le brutali uccisioni della popolazione civile di Gaza. Il deliberato attacco a ospedali, scuole, moschee, chiese e altri luoghi di rifugio persiste mentre la comunità internazionale rimane colpevolmente in silenzio.

Misure strazianti si sono rese necessarie poiché i genitori ricorrono a scrivere i nomi dei propri figli sui propri corpi, preparandosi al triste compito di identificare i loro giovani cadaveri mutilati nel caso di un attacco con una bomba al fosforo bianco, un’arma che infligge gravi danni e divora la carne. Gli Stati arabi sembrano insensibili alla difficile situazione, mentre l’Occidente, con una determinazione allarmante, continua a sostenere gli spaventosi crimini commessi dal regime israeliano.

Civili intrappolati a Gaza

Intrappolati a Gaza, i bambini si ritrovano in una corsa contro il tempo per la sopravvivenza. A parte la condivisione delle loro immagini angoscianti sui social media, la loro situazione sembra essere ignorata da tutti gli altri, in particolare dai media mainstream occidentali. Anche i più importanti media americani, autoproclamati paladini dei diritti umani, preferiscono raccontare le buffonate degli animali domestici israeliani piuttosto che l’immensa sofferenza sopportata dai bambini palestinesi negli ultimi 25 giorni.

“Il numero di bambini uccisi in sole tre settimane a Gaza è superiore al numero di bambini uccisi in conflitti armati a livello globale – in più di 20 Paesi – nel corso di un anno intero, negli ultimi tre anni”, osserva un rapporto pubblicato da Save the Children.

Il gioco sporco degli Usa

Gli Stati Uniti ovviamente hanno fatto ricorso alla loro consueta tattica di impegnarsi nel gioco delle colpe. La settimana scorsa, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha espresso dubbi riguardo ai dati diffusi dai palestinesi. “Non ho fiducia nel numero dei palestinesi uccisi”, ha aggiunto Biden.

La Casa Bianca ha poi citato il presunto controllo di Hamas sul Ministero della Sanità di Gaza per mettere in discussione le cifre. Tuttavia non è riuscito a elaborare la sua strategia per accertare il “vero” numero di vittime palestinesi o a delineare eventuali passi concreti per affrontare la continua perdita di vite umane.

In risposta alle osservazioni di Biden, il Ministero della Sanità palestinese a Gaza ha pubblicato l’elenco dei palestinesi uccisi dal 7 ottobre, abbinando a ciascun nome un numero di identificazione governativo. L’elenco di oltre 150 pagine, mostra che più di 8mila palestinesi sono stati uccisi al 26 ottobre.

di Redazione

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