Siria sempre più vittima di Hts

Siria – Questa settimana si sono intensificati omicidi e rapimenti settari contro la comunità alawita siriana, mentre il Paese è travolto dalle conseguenze legate alla presa di controllo di Damasco da parte di Hay’at Tahrir al-Sham (Hts) sotto la guida di Abu Muhammad al-Jolani, ex comandante di Al-Qaeda e Daesh.
Sotto il suo governo, i sicari di Hts hanno compiuto massacri su larga scala e attacchi sistematici contro le minoranze alawite, sciite, druse e cristiane, mentre le potenze occidentali rimangono in silenzio, anteponendo gli interessi geopolitici ed economici ai diritti umani.
Pulizia etnica
Venerdì scorso, i sicari di Jolani hanno lanciato due granate nell’abitazione dell’insegnante alawita trentaduenne Raham Nizar Hamouda, nel quartiere di Al-Waleed a Homs, uccidendola sul colpo e ferendo gravemente la sua collega Sara Muhammad Hamidoosh. Il marito di Hamouda, ex ufficiale e ingegnere dell’esercito siriano, è attualmente detenuto nella prigione centrale di Hama.
Lo scorso mese, il 7 ottobre, un’altra insegnante è stata uccisa a colpi d’arma da fuoco fuori dalla sua scuola nel quartiere Zahra di Homs. Il 21 ottobre, la tredicenne Hanin Raslan è stata uccisa e sua sorella, la quattordicenne Ghazal Raslan, è rimasta ferita da colpi d’arma da fuoco delle forze di sicurezza interna di Hta, secondo il Syria Justice Archive. Lo stesso giorno, il corpo del giovane alawita Alaa Muhammad Ibrahim è stato rinvenuto all’ospedale di Al-Waer, dopo essere stato abbandonato nel quartiere di Al-Qarabis.
Il 20 ottobre, Hatem Abboud, una guardia di sicurezza che lavorava per le Nazioni Unite presso l’Hotel Safir, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco da Hts in via Al-Habbal e lasciato morire dissanguato senza assistenza medica.
In un video sui social media del 23 ottobre, un uomo del posto ha affrontato i delinquenti di Jolani, che avevano bombardato la sua casa, chiedendo perché lo avessero preso di mira nonostante fosse sunnita. La risposta agghiacciante dei militanti: “Perché questa è una strada alawita”.
Siria in ginocchio tra il silenzio del mondo
Homs, una città religiosamente mista, ha subito bombardamenti, sparatorie e rapimenti senza sosta dalla caduta dell’ex presidente Bashar al-Assad nel dicembre 2024. L’apparato di sicurezza di Hts continua la campagna settaria, basandosi su decenni di violenza alimentata da gruppi estremisti takfiri sostenuti dall’Occidente durante i 14 anni di guerra in Siria.
Le organizzazioni per i diritti umani avvertono che il governo delinquenziale di Hts segna una nuova fase di terrore settario, con le minoranze sempre più intrappolate tra uccisioni sistematiche e il silenzio della comunità internazionale. Gli analisti affermano che la risposta tiepida dell’Occidente riflette la sua attenzione a garantire influenza politica e accesso alle risorse della Siria, lasciando al contempo le popolazioni vulnerabili in balia di brutali terroristi takfiri.
Sotto la guida di Abu Muhammad al-Jolani, la Siria è entrata in un’epoca cupa in cui l’identità religiosa determina la vita o la morte e le comunità minoritarie affrontano minacce esistenziali, mentre il mondo osserva con cauti calcoli.
di Redazione



