Siria. “Ribelli” al capolinea
Continua sensa soste la battaglia per bonificare la Siria dalle cellule di mercenari stranieri. L’esercito siriano si è scontrato oggi con gruppi di “ribelli” armati lungo al-Asma’I Street, nel quartiere di Jouber nella periferia di Damasco, uccidendo e ferendo decine di loro.
Una fonte ufficiale ha riferito all’agenzia SANA che nel corso dei combattimenti sono morti diversi leader dei gruppi terroristi, tra cui, Anas al-Batsh, Omar Arida e Naeem al-Hamwi.
Sempre oggi i militari siriani hanno distrutto un deposito di armi e munizioni dei terroristi nella città di Qara, uccidendo numerosi miliziani nella zona di al-Zimraniya ad ovest di Damasco.
La fonte ha aggiunto che un’altra unità dell’esercito ha distrutto diversi veicoli utilizzati dai terroristi nella zona di Rima, nel nord-ovest di Yabroud.
La stessa fonte riferisce che decine di terroristi hanno provato ieri ad attraversare la frontiera dal Libano, nei pressi dei villaggi di al-Mathoumeh, Eyoun al-Sha’reh e Qurayat, nella periferia di Talkalakh. Il loro tentativo è fallito grazie all’intervento dell’esercito siriano che ha ucciso decine di terroristi e costretto alla fuga molti altri.
Malgrado la situazione sul campo militare sia abbastanza deliniata, ormai i “ribelli” si limitano a vili atti terroristici contro la popolazione civile, fa specie notare come la stampa occidentale e non solo, ignori del tutto lo stato delle cose, sostenendo tesi a cui non credono più neppure i “ribelli” e chi li finanzia.
L’aspetto allarmante è il cambio di strategia e di obiettivi che questa “meravigliosa” macchina da guerra internazionale, pare abbia intrapreso; i focolai e le provocazioni delle milizie salafite in Libano, rappresentano una chiara ed inquietanta avvisaglia.