Siria e i mille volti dell’agenda russa

Dopo la richiesta ufficiale di aiuto da parte dei terroristi di Hts, la Russia potrebbe occupare la Siria meridionale. Ciò potrebbe avvenire solo in collaborazione con Israele, che ne trarrà beneficio perché ci sarà una forza militare che manterrà la sicurezza a sud, mentre Israele si espanderà verso nord-est, in direzione del Corridoio di Davide, con la cooperazione curda e statunitense. Questo significa che la Russia è un alleato di Israele e, se si è un alleato di Israele, si sta automaticamente raggiungendo un accordo con lo Stato profondo statunitense.
Dalla caduta di Damasco, Israele ha fatto pressioni sugli Stati Uniti affinché la presenza russa rimanesse in Siria. Ora, la presenza russa si sta consolidando ed espandendo fino a includere il nord-est, il sud e la regione costiera, contenendo così Erdogan.
La Russia potrebbe riprendere i pattugliamenti nel sud, mantenendo al contempo i posti di sorveglianza al confine con il Golan occupato, che erano stati rafforzati nel 2024, in vista dell’attacco di Hts ad Aleppo.
Siria e il falso alleato russo
Molti si chiedevano se la Russia avrebbe intercettato i missili israeliani o se avrebbe difeso Israele dagli attacchi della Resistenza dal territorio siriano. Ciò che sta accadendo ora suggerisce che la Russia non è mai stata un alleato ideologico per la Siria o ancor meno per la Resistenza. Al contrario, la Russia avrebbe preferito che la Siria alla fine normalizzasse i rapporti con Israele. Ciò che ora vediamo realizzarsi è la vera agenda russa, senza l’ostacolo di un inaffidabile e debole governo siriano che ne aveva rallentato l’avanzata.
Oggi, con la richiesta di aiuto di al-Jolani, vediamo l’alleanza tra Russia e Israele palesemente manifestarsi agli occhi di tutti. Chiunque cerchi di liquidare la situazione come una partita a scacchi di Putin non vuole vedere la realtà, che era già presente ben prima del 2024.
Questa è la realtà siriana, e dovrebbe rappresentare un messaggio forte a tutti i filo-russi da bar: gli interessi russi sono la priorità e gli Stati profondi russi e statunitensi non sono così nemici come vengono dipinti. Non saranno mai alleati, ma da una prospettiva realpolitik, raggiungeranno accordi sul controllo della Siria, forse come parte dell’accordo con l’Ucraina che si sta delineando.
Ci auguriamo di vero cuore, che un giorno possa essere fatta luce su tutti gli avvenimenti e gli attori che hanno causato il crollo totale della Siria. Noi, ad eccezione di Iran e Asse della Resistenza, riteniamo tutti responsabili.
di Redazione