di Giovanni Sorbello
Decine di “ribelli” arrestati dall’esercito siriano nelle recenti operazioni in tutta la Siria, hanno confessato che centinaia di cittadini provenienti da Turchia, Libia, Francia, Egitto, Afghanistan, Cecenia, Giordania e Algeria stanno combattendo contro l’esercito siriano.
Nel corso delle confessioni i terroristi hanno dichiarato che il Qatar sta addestrando miliziani stranieri che combattono contro il governo siriano, nel tentativo da parte di Doha di rovesciare il presidente Bashar al-Assad. Secondo i media francesi, miliziani del cosiddetto Libero Esercito Siriano (Fsa), del Fronte al-Nusra e di altri gruppi terroristici ricevono una formazione nella piccola monarchia araba prima di essere inviati in Siria.
Le relazioni hanno inoltre rilevato che i “ribelli” sono equipaggiati con missili anticarro e sistema di posizionamento globale (Gps) forniti dagli Stati Uniti. I miliziani trascorrono una settimana in Turchia per un check-up medico e poi vengono trasferiti nel Qatar dove affrontano tre settimane di formazione. Sarebbero circa cento i miliziani che ogni mese vengono inviati in Qatar per essere addestrati prima di andare in Siria, riferiscono i “ribelli” durante le loro confessioni.
Il quotidiano turco Aydinlik ha riferito in un recente rapporto che l’ex comandante della Fsa, Salim Idris, ha agito come intermediario nel trasferimento di missili americani anti-carro Tow dalla Turchia ai miliziani in Siria. Circa una dozzina di miliziani sono stati addestrati in Turchia sull’utilizzo di questi sistemi missilistici.
All’inizio di questo mese, il quotidiano israeliano Haaretz ha dichiarato che Tel Aviv sta cercando di lanciare un’operazione congiunta con l’Arabia Saudita per addestrare miliziani stranieri da inviare in Siria.
