Siria, dal Golan a Quneitra: Israele espande l’occupazione

Siria – Le forze israeliane hanno stabilito una nuova base sulla collina orientale di al-Ahmar, nel governatorato di Quneitra, secondo un articolo del quotidiano libanese Al-Akhbar. La collina è adiacente a una base israeliana vicina, istituita mesi prima sul versante occidentale della stessa cresta. Fonti tribali locali hanno riferito ad Al-Akhbar che le forze israeliane stanno “lavorando rapidamente per trasformarla in un centro operativo chiave”, suscitando timori tra i residenti di una ripetizione della distruzione di Al-Hamidiyah, dove il 17 giugno le truppe hanno demolito 16 case.
Una pattuglia della Forza di Osservazione per il Disimpegno delle Nazioni Unite (UNDOF) è arrivata dieci giorni dopo solo per valutare i danni. Le truppe israeliane hanno anche iniziato a costruire un nuovo avamposto vicino a Beer Ajam e hanno intensificato i pattugliamenti all’interno dei villaggi siriani, tra cui la fattoria di Abu Madrah vicino a Saida al-Golan.
Le strade che collegano i villaggi all’interno della zona cuscinetto di Quneitra sono state distrutte, sollevando preoccupazioni sul fatto che Israele intenda imporre confini di fatto. Gli abitanti ora si trovano di fronte alla scelta tra la fuga o la vita sotto occupazione.
L’occupazione si è estesa ad altre parti della Siria meridionale, tra cui Hader e il Monte Barbaro, mentre le forze ONU rimangono confinate all’osservazione passiva. Inoltre, il destino di 22 siriani detenuti rimane sconosciuto, con l’UNDOF che avrebbe dichiarato ai funzionari locali che il loro rilascio “dipende da negoziati di pace più ampi”.
Siria venduta a Israele
L’espansione arriva mentre i funzionari israeliani collegano apertamente la normalizzazione con la Siria al mantenimento del controllo del territorio occupato, con il ministro degli Esteri Gideon Saar che ha dichiarato che Tel Aviv “non si ritirerà dall’Hermon siriano (Jabal al-Sheikh)”. Ciò ha fatto seguito all’ammissione da parte del consigliere per la sicurezza Tzachi Hanegbi di colloqui quotidiani in corso con l’attuale regime di Damasco legato ad Al-Qaeda. Il giorno prima, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva revocato la maggior parte delle sanzioni alla Siria. Tra le condizioni, secondo quanto riferito, la normalizzazione con Israele e l’espulsione delle fazioni palestinesi.
Secondo il canale israeliano Channel 12, si prevede che un imminente accordo di sicurezza israelo-siriano includa diverse componenti chiave: un aggiornamento dell’accordo di disimpegno del 1974, firmato in seguito alla Guerra dell’Ottobre del 1973, e il coordinamento dell’intelligence tra Siria e Israele.
Il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, Eyal Zamir, ha “condotto un sopralluogo” nel territorio siriano occupato, ha scritto l’esercito martedì X. Zamir ha condotto un sopralluogo e una valutazione della situazione sul suolo siriano, ha affermato. Si dice che i negoziati di normalizzazione includano la concessione da parte siriana al controllo permanente di Israele sulle alture del Golan occupate, un altopiano strategico all’estremità sud-occidentale della Siria, occupato da Israele dalla Guerra dei Sei Giorni del 1967.
di Redazione