Siria – Le Nazioni Unite hanno confermato che la città di Raqqa vive in condizioni tragiche, rilevando che il 70-80% dei suoi edifici sono stati devastati.
“La missione di valutazione delle Nazioni Unite ha visitato la città di Raqqa l’1 aprile per valutare la situazione umanitaria che ha chiarito che ci sono grandi quantità di ordigni inesplosi e mine”, ha riferito l’agenzia di stampa Tass citando il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ersola Muller, in un rapporto presentato mercoledì al Consiglio di sicurezza dell’Onu.
“Si sono verificati danni notevoli alle infrastrutture della città, che soffrono della mancanza di servizi pubblici di base”, ha dichiarato Muller. Ha aggiunto: “Si stima che il 70-80 percento di tutti gli edifici all’interno della città di Raqqa siano distrutti o danneggiati”, sottolineando che ogni settimana ci sono state segnalazioni di morti a causa dell’esplosione di mine e proiettili.
Centinaia di vittime e decine di migliaia di civili sfollati sono il risultato della sistematica distruzione della città di Raqqa da parte della cosiddetta coalizione internazionale a guida Usa, formata con il pretesto di dover combattere l’organizzazione terroristica del Daesh in Siria in generale e a Raqqa in particolare.
Migliaia di civili innocenti morti per mano Usa
Durante una sessione del Consiglio di sicurezza dell’Onu tenutasi una settimana fa per discutere della situazione umanitaria a Raqqa, il rappresentante permanente della Siria all’Onu, il dott. Bashar al-Jaafari ha sottolineato che la “coalizione internazionale” guidata dagli Stati Uniti ha completamente distrutto la città di Raqqa con il pretesto di combattere i terroristi Daesh.
Il rappresentante siriano ha riferito che i veri “risultati” della cosiddetta coalizione internazionale hanno portato all’uccisione di migliaia di civili innocenti utilizzando gli armamenti più sporchi e distruggendo le infrastrutture siriane, incluse dighe, ponti, ospedali, scuole, strutture per lo sviluppo e risorse economiche.
di Redazione
