Siria devastata da Israele, “ribelli” in silenzio
Mentre il mondo festeggia la “liberazione” della Siria da parte delle bande terroristiche finanziate da Usa, Israele, Qatar e compagnia cantante, i famigerati “ribelli” restano in “religioso silenzio” davanti alle devastazioni che Israele sta commettendo in Siria.
Dalla presa di Damasco da parte dei terroristi, il regime sionista ha compiuto oltre 500 attacchi su tutto il territorio siriano, devastando tutto l’apparato di difesa del Paese. Sono state distrutte tutte le principali basi militari, depositi, centri di intelligence e radar della Siria. Inoltre, i carri armati israeliani sono entrati in territorio siriano e si trovano a soli 20 km dalla capitale, Damasco. Da tutto ciò possiamo percepire l’amore e l’attaccamento che questi “eroi” hanno per la loro patria Siria.
In effetti, come criticare l’alleato di Tel Aviv? Solo pochi giorni fa, il nuovo leader dei “ribelli” (ennesimo pagliaccio degli Usa), Abu Muhammad Al-Julani, ha dichiarato di voler avere un rapporto sereno con Israele, e che gli unici nemici sono l’Iran, Hezbollah e la comunità sciita. Dubbi sulla matrice? Zero.
Ad oggi, i gruppi armati guidati da Hayat Tahrir al-Sham, che domenica hanno preso il controllo della Siria, non hanno rilasciato alcuna dichiarazione in merito agli attacchi israeliani. Crediamo non ci siano dubbi sul fatto che, programmi e ruoli di questa “liberazione” erano stati ben definiti da diversi mesi.
Nonostante i forti dubbi sulla buona fede di questa “Liberazione”, auguriamo di vero cuore un futuro di pace e serenità a tutto il popolo siriano.
di Redazione