Siria condanna espansionismo della Turchia
La Siria ha denunciato la decisione della Turchia di aprire scuole nel nord del Paese come “atto pericoloso” e “flagrante violazione del diritto internazionale”.
In una dichiarazione della scorsa settimana, il ministero degli Esteri siriano ha affermato che il piano indica l’intenzione di Ankara di continuare ad accendere e prolungare la crisi nel Paese dilaniato dalla guerra, riporta l’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana.
La Turchia mira a sostenere gruppi terroristici come Daesh e Jabhat al-Nusra per servire i programmi del presidente turco Recep Tayyip Erdogan e per “realizzare le sue ambizioni e illusioni ottomane”.
La protesta è arrivata dopo che Ankara ha annunciato che aprirà una scuola professionale per l’assistenza sanitaria e una facoltà di medicina nella città siriana di al-Rai, situata vicino al confine turco.
Ankara ha dichiarato che la scuola di medicina sarà istituita sotto gli auspici dell’Università turca di scienze della salute nella città settentrionale di al-Rai della provincia di Aleppo, che è sotto il controllo di mercenari sostenuti dalla Turchia.
La decisione del governo turco è un atto pericoloso che mira ad espandere il dominio della Turchia sui territori siriani in una flagrante violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite. La mossa di Ankara non è altro che la continuazione della politica delle autorità turche nei confronti della Siria.
La Siria afferma che gli attacchi del regime turco alla sua sovranità, compresa la costruzione del cosiddetto (muro di separazione) e l’adozione della politica di turchificazione nelle scuole, oltre a trattare la lira turca, e l’apertura di un’autorità per le poste turche sono state dei pretesti dietro i quali questo regime si nasconde per giustificare le sue pratiche terroristiche.
Siria richiede intervento Consiglio di sicurezza
La Siria ha rinnovato la richiesta al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite affinché si assuma le proprie responsabilità nel preservare la pace e la sicurezza internazionale e porre fine ai “crimini e attacchi lanciati dal regime turco” contro il popolo siriano e la sovranità e integrità territoriale del Paese.
La Turchia è stata coinvolta militarmente nel conflitto siriano all’inizio del 2011. Ha fornito assistenza militare al cosiddetto Esercito siriano libero (Fsa) durante tutto il conflitto.
Nel 2018 e nel 2019 la Turchia ha lanciato operazioni militari transfrontaliere nel nord della Siria con l’obiettivo dichiarato di eliminare i militanti curdi siriani delle Unità di protezione popolare (Ypg), che Ankara considera un’organizzazione terroristica legata al Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk).
Da allora la Turchia ha preso il controllo di diverse aree nel nord della Siria, oltre ad altre aree controllate dai curdi. La presenza militare turca è vista dal governo siriano come un attacco alla sovranità del Paese arabo.
di Yahya Sorbello