Palestina

Fronte Democratico lancia monito alla leadership dell’Autorità Palestinese

Il Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina (Fdlp) ha confermato che la generalizzazione della normalizzazione arabo-israeliana e l’integrazione dell’occupazione nel sistema regionale e arabo, costituisce un chiaro pericolo per la causa nazionale del nostro popolo e minaccia di liquidare la sua legittima ed inalienabile tutela nazionale.

Il Fronte Democratico ha commentato in un comunicato di giovedì 7 settembre 2023, le notizie provenienti da Riyadh, le discussioni avute dalla delegazione della direzione politica dell’Autorità, con la parte americana e quella saudita, e la natura dell’accordo richieste presentate in cambio dell’approvazione ufficiale della normalizzazione arabo-israeliana e dell’integrazione di uno Stato.

L’Fdpl ha affermato: “La cosa più pericolosa in discussione è il prezzo palestinese che deve essere pagato, in cambio delle cosiddette strutture israeliane e americane e dell’aiuto finanziario da Riyadh, in particolare l’esplicito appello a sopprimere la Resistenza del nostro popolo in tutte le sue manifestazioni, con il pretesto di imporre la calma in Cisgiordania, e di prolungare i lavori della fase transitoria degli Accordi di Oslo”, fase che si è conclusa nel maggio 1999. Il suo lavoro continua ancora oggi: l’Autorità Palestinese si impegna a far valere i propri diritti e ostacola le decisioni dei Consigli Nazionale e Centrale, approvate nel marzo 2015, di porre fine alla fase transitoria ed essere liberata dalle sue responsabilità politiche, di sicurezza e di diritti e obblighi economici.

Fronte Democratico invita ad alzare la voce

Il Fronte Democratico ha chiesto all’opposizione nazionale di alzare la voce al processo di coinvolgimento della leadership politica nel piano di normalizzazione arabo-israeliano, integrando l’occupazione nel sistema arabo e regionale, e accettando di estendere il lavoro della fase transitoria del “Accordi di Oslo”, in cambio di agevolazioni come alternativa ai legittimi diritti nazionali, all’autodeterminazione e alla creazione di uno Stato palestinese indipendente e pienamente sovrano con Gerusalemme come capitale, ai confini del 4 giugno 1967, e risolvere la questione dei rifugiati in conformità con la Risoluzione 194, che garantisce loro il diritto di tornare alle case e alle proprietà da cui sono stati sfollati dal 1948.

È necessario attivare una leadership nazionale unificata per una Resistenza popolare, rafforzando l’unità del nostro popolo, sviluppando le sue capacità di resistere all’occupazione e al progetto di annessione e affrontando progetti volti a liquidare la sua causa e i diritti nazionali.

di Redazione

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