Siria, aggressione israeliana preludio alla guerra su larga scala
La recente aggressione israeliana contro la Siria è stata descritta come la più violenta degli ultimi anni, soprattutto perché è stata lanciata in due lotti contro diverse regioni del Paese. Tuttavia, ciò che colpisce questa volta è l’analisi di alcuni siti web israeliani secondo cui questo violento attacco potrebbe essere un’indicazione della decisione di Netanyahu di espandere il confronto con la Resistenza Islamica in Libano, verso una guerra su larga scala.
Dettagli dell’attacco in Siria
Considerando i dettagli dell’aggressione diventerà chiaro quanto le sue dimensioni e la sua violenza siano senza precedenti, rispetto agli attacchi avvenuti negli ultimi anni: 15 raid in 4 ondate, nel periodo che va dalle 23:00 fino a dopo le 2 di notte di lunedì 09/09/2024, contro un gran numero di presunti obiettivi in un’ampia area geografica della Siria centrale intorno alle città di Homs, Hama e Masyaf. In seguito all’aggressione, più di 18 persone sono state uccise e decine ferite.
Secondo una dichiarazione del Ministero della Difesa siriano, l’aeronautica israeliana ha lanciato la sua aggressione dalla direzione del Libano nordoccidentale, prendendo di mira una serie di siti militari nella regione centrale. Le forze di difesa aerea hanno intercettato i missili e ne hanno abbattuti alcuni.
Secondo i media israeliani, l’obiettivo principale dell’attacco era l’impianto industriale e di ricerca militare siriano noto come CERS (Centro di ricerca scientifica). L’entità israeliana sostiene che questo Centro di ricerca scientifica è responsabile dello sviluppo e della produzione militare delle armi dell’Asse della Resistenza, come missili balistici a corto raggio e Fateh. Secondo il Centro Alma, questo centro è il cuore del progetto di precisione missilistica per la cooperazione iraniano-siriana ed Hezbollah.
In seguito a questo attacco, le fazioni della Resistenza palestinese hanno rilasciato dichiarazioni in cui condannano l’aggressione israeliana, esprimendo la loro solidarietà allo Stato e al popolo siriano.
Profondità strategica dell’Asse della Resistenza
Va sempre ricordato che la Siria è stata, ed è tuttora, la profondità strategica dell’Asse della Resistenza, soprattutto per i movimenti di Resistenza in Palestina e Libano, ed è quella che ha assicurato, per decenni, campi di addestramento, centri di trattamento, sviluppo e produzione quantitativa e qualitativa. Nonostante la guerra globale lanciata contro la Siria da tutti il blocco occidentale guidato dagli Stati Uniti d’America e da Israele, resta pienamente impegnata a svolgere il suo ruolo.
In questo contesto, è sufficiente sottolineare che Israele ha preso di mira il territorio siriano solo nel corso del 2024, circa 65 volte, di cui 48 aeree e 17 terrestri, e questo perché non è un Paese arrendevole e normalizzante come altri Paesi arabi.
di Redazione