Sicilia: menzogne e banalità al vertice Gsm della Nato a Catania
A Catania, dal 2 al 4 ottobre, s’è tenuto il “Gruppo speciale sul Mediterraneo e il Medio Oriente” (Gsm) dell’Assemblea parlamentare della Nato; è stata, come ovvio, null’altro che una stucchevole passerella per politici in cerca di visibilità. Ognuno ha voluto dire la propria in un crescendo di ipocrisia e superficialità.
Solo per citarne alcuni, Marco Minniti, Sottosegretario alla Presidenza, ha dispensato le ultime verità sull’Isis, rilanciandolo come spauracchio globale con tanto di micidiale minaccia anche per l’Italia; concetto rilanciato dalla Mogherini, prossima Lady Pesc a Bruxelles, che ha mescolato con disinvoltura la Ue con la missione della Nato, invocando anch’essa interventi contro l’Isis e magari sulle sponde della Libia ormai fuori controllo; da ultima, il Presidente della Camera Boldrini, prima della sua ennesima comparsata a Lampedusa, ha recitato un melodrammatico j’accuse contro il disinteresse per i tanti morti nel Mediterraneo. Il tutto dinanzi al Sindaco della città, Enzo Bianco, che nella sua ansia di protagonismo ha addirittura lanciato la proposta di spostare a Catania la sede dell’Agenzia europea Frontex, attualmente a Varsavia.
Per il resto un cicaleccio di banalità ripetute su tutti i toni, che mescolava con incredibile disinvoltura immigrazione clandestina, sicurezza, Isis e fantomatici “terroristi di ritorno”, Mediterraneo, Medio Oriente, ruolo dell’Europa, della Nato e dell’Italia. È semplicemente stupefacente il livello di disinformazione e spudorato dilettantismo espresso da chi, in teoria (e sottolineiamo la parola), dovrebbe essere chiamato a trasmettere presso i vari Parlamenti concetti da trasformare in linee guida per l’applicazione di politiche appropriate su temi tanto delicati.
Ma in fondo è proprio così che deve essere; i Parlamenti dei Paesi aderenti hanno ben poco da spartire con la Nato, e meno ancora possono in qualche modo influire sulle sue dinamiche; gli Stati vengono semplicemente “agiti” in funzione di interessi dominanti e le varie Assemblee parlamentari, nella realtà, si limitano a ratificare ciò che è stato deciso. Ridicole passerelle come quella di Catania, a parte soddisfare il narcisismo di qualche protagonista, servono solo a trasmettere il pensiero “ufficiale”, quello che deve servire da base e giustificazione a qualsiasi azione: una valanga di banalità miste a menzogne che, a furia d’esser ripetute, divengono la “Verità”.