di Redazione Riceviamo e pubblichiamo
Abbiamo, invano, più volte chiesto un incontro con il Presidente Crocetta, onde propiziare una più rapida immissione al lavoro degli appartenenti al bacino “ex Emergenza Palermo” e, soprattutto, per sgombrare il campo da tutte quelle incomprensioni che in questi mesi hanno contribuito a creare un clima diffuso di poca serenità e di vero e proprio malessere.
Quello che chiediamo è solo un po’ di trasparenza per poter meglio conoscere quale destino ci è stato riservato, ribadendo che il nostro esclusivo interesse è quello di potere ritornare con immediatezza a svolgere l’attività lavorativa purtroppo unilateralmente interrotta.
Abbiamo grande fiducia nel Presidente Crocetta ed auspichiamo che lo stesso organizzi l’apertura di un tavolo tecnico ove tutti i soggetti, a vario titolo coinvolti nella vicenda, si riuniscano per affrontare e risolvere, nella legalità e nel rispetto dei nostri doveri ma anche dei nostri diritti, tutti gli aspetti più controversi.
Da quando il Presidente Crocetta ha mostrato il proprio interessamento alle nostre richieste ci siamo attenuti rigorosamente alle direttive impartite dall’Assessorato Regionale e tutti i componenti del bacino si stanno regolarmente presentando, man mano che sono chiamati, al posto di lavoro assegnato.
Si chiede, però, a chi di competenza uno sforzo supplementare allo scopo di dare un contributo di chiarezza rispetto ad alcune specifiche questioni che al momento ci stanno particolarmente a cuore e che, all’indomani delle prime immissioni in servizio, temiamo possano rappresentare dei nodi ancora irrisolti.
Ed infatti, pur ribadendo ancora una volta la nostra volontà di tornare al lavoro, non possiamo esimerci dal dolerci di essere assolutamente all’oscuro anche dei più elementari aspetti dell’instaurato rapporto lavorativo, in ordine per esempio alle mansioni cui saremo adibiti o alla retribuzione spettante.
Cerchiamo quindi di ricondurre tutto nell’ambito della normalità, senza alcun altro fine se non quello di continuare a lavorare ed oggi ci aspettiamo risposte che certamente, qualora non si ritenga di utilizzare i consueti canali istituzionali, possono almeno essere fornite attraverso i mezzi di comunicazione di massa.
In tal senso, sempre con il massimo spirito costruttivo, formuliamo dieci semplici domande di cui fiduciosi attenderemo risposta:
Quale è la base normativa applicata per la reintegrazione dei lavoratori appartenenti al bacino “ex Emergenza Palermo”?
Quale sarà lo stipendio cui ciascun lavoratore avrà diritto per le prestazioni lavorative svolte e come verrà pagato?
Vi è già la convenzione con l’INPS necessaria per imputare l’indennità percepita a titolo di ASPI al corrispettivo maturato per l’attività lavorativa svolta?
Cosa accadrà allorquando sarà scaduto il sussidio ASpI?
La reintegra nel posto di lavoro è a termine ed eventualmente cosa accadrà alla scadenza del suddetto termine?
Gli Enti ospitanti saranno disponibili ad occuparsi dell’obbligo legale di aprire la posizione assicurativa INAIL del personale ex pip ed a sopportare il relativo carico economico?
In caso contrario chi sarà il soggetto che provvederà al predetto obbligo di legge?
Per quale motivo all’atto della consegna della “lettera di immissione in attività” viene imposto al lavoratore di essere fotografato?
Chi è preposto, con quale titolo e quali competenze, a tale incombenza e con quali modalità e cautele verrà trattato tale dato sensibile?
Verranno conservati e salvaguardati i profili professionali acquisiti nel corso della pregressa attività lavorativa?