Si rafforza il dispiegamento Nato nell’Europa dell’Est
Il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha annunciato che il Consiglio Ministeriale dell’Alleanza Atlantica ha dato l’assenso all’aumento della Forza di Risposta Nato (portata da 13mila a 30mila uomini) e alla creazione di una forza di intervento rapido (Spearhead) di 5mila uomini.
Secondo le dichiarazioni del Segretario, si tratta di “una risposta alle azioni aggressive della Russia” coerente “ai nostri obblighi di difesa”.
Questa ennesima misura, fa seguito a molte altre che prevedevano il dispiegamento di forze aeree, l’approntamento di basi in prossimità dei confini russi e la ventilata offerta di armi ed assistenza da parte degli Usa all’Ucraina.
Continua così la rappresentazione del dramma ucraino sotto la puntuale regia di Washington, che mira a esacerbare la crisi fino a rendere irreversibile la frattura fra Europa e Russia e, con la creazione di un nuovo “nemico”, ridare senso a una Nato da tempo priva di significato.
Creare un nuovo “pericolo” a Est, giustifica il perpetuarsi del servaggio sotto l’ombrello atlantico.