Discover Iran

Shahsavan, nomadi che vivono nei pascoli del nord-ovest

I nomadi Shahsavan sono una delle tribù più note e importanti che vivono nelle province iraniane del nord-ovest di East Azarbaijan e Ardebil. Le tribù Shahsavan tradizionalmente perseguivano uno stile di vita nomade pastorale, la migrazione tra i pascoli invernali e campi estivi.

Sulla scia delle stagioni calde e fredde questi pastori nomadi viaggiano per chilometri, con tutta la loro vita nel sacco che portano sulle spalle. Essi iniziano la loro migrazione verso i loro tradizionali campi estivi in Mount Sabalan ai primi di maggio. Con la disponibilità di pascoli e molte sorgenti di montagna le tribù Shahsavan pascolano i loro animali con facilità.

Shahsavan attrazione per i turisti

Si guadagnano da vivere allevando bestiame sui pascoli delle catene montuose di Ardabil. L’allevamento di pecore e capre è un processo che richiede molto tempo ed energia, e per questo viene coinvolta tutta la famiglia. La pastorizia è la base della vita economica per i nomadi Shahsavan e la tribù si guadagna da vivere soprattutto attraverso vari prodotti caseari. Vivono in tende a forma di cupola di solito decorate con campane, panni colorati, tappeti e cuscini. La loro ricca storia, stile di vita, i costumi e le tradizioni attirano molti turisti ogni anno.

Dal X secolo, l’arrivo di popolazioni nomadi dalle steppe fredde, turchi inizialmente, quindi mongoli e turkmeni, cambiò la composizione etnica dell’Iran. Essi trovarono sull’altopiano un ambiente familiare, simile a quello della Bassa Asia Centrale. Già all’epoca degli Achemenidi, la maggior parte degli iraniani aveva una vita semi-nomade. Dall’inizio del XX secolo le grandi dinastie, mantengono un parziale “spirito nomade”, trascorrendo il periodo invernale nelle città e quello estivo in accampamenti sotto le tende.

Oggi, i Bakhtiari o Qashqai che praticano ancora il nomadismo si dirigono all’inizio della primavera verso le regioni fredde, salendo fino a 2500 metri, per poi ridiscendere in autunno nei villaggi dal clima più temperato. La transumanza d’autunno è generalmente più breve di quella di primavera, poiché erba e acqua scarseggiano maggiormente. Le condizioni ambientali fanno sì che a volte il tragitto di primavera sia diverso da quello dell’autunno. I gruppi e le loro mandrie affrontano spostamenti che vanno da un minimo di 200 km fino ad anche 600 km, per periodi di viaggio che durano dai 20 ai 40 giorni.

di Redazione

Tags
Mostra altro

Articoli correlati

Lascia un commento

Back to top button
Close
Close

IlFaroSulMondo.it usa i cookies, anche di terze parti. Ti invitiamo a dare il consenso così da proseguire al meglio con una navigazione ottimizzata. maggiori informazioni

Le attuali impostazioni permettono l'utilizzo dei cookies al fine di fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui ad utilizzare questo sito web senza cambiare le tue impostazioni dei cookies o cliccando "OK, accetto" nel banner in basso ne acconsenterai l'utilizzo.

Chiudi