Separatisti catalani arrestati terminano sciopero della fame
Un portavoce dei quattro leader separatisti catalani in carcere ha dichiarato alla stampa che stanno abbandonando il loro sciopero della fame iniziato più di due settimane, perché ritengono che la loro protesta abbia raggiunto i suoi obiettivi.
Parlando a nome dei politici, che sono in attesa del processo per il loro ruolo nel tentativo di indipendenza dalla Spagna lo scorso anno, Pilar Calvo ha riferito che lo sciopero ha attirato l’attenzione sulla situazione dei separatisti ed ha spinto la Corte costituzionale spagnola a rivedere alcuni dei loro appelli, che consente loro di portare il loro caso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, ha riferito l’Ap.
L’attivista indipendentista, Jordi Sanchez e l’ex membro del gabinetto catalano Jordi Turull hanno iniziato il loro sciopero della fame l’1 dicembre. L’ex ministro regionale Josep Rull e Joaquim Forn si sono uniti due giorni dopo. La Corte costituzionale aveva affermato che gli appelli seguivano il normale calendario giudiziario.
La Catalogna non è poi così grande, 32mila chilometri quadrati con circa 7,5 milioni di abitanti, ma è il motore economico dello Stato, e le altre regioni, Province Basche e Galizia escluse, sono contrarie ad una secessione che le priverebbe delle entrate fiscali catalane. Ma la Catalogna una Nazione è, non solo per tradizioni, identità, storia e cultura, ma addirittura anche per la lingua, visto che il catalano non ha nulla a vedere con il castigliano (quello che noi chiamiamo spagnolo) che si parla a Madrid e nel mondo.
di Redazione