Scuola a due velocità, rimangono indietro i deboli

La scuola italiana si porta dietro difetti congeniti, conosciuti, poco affrontati e mai del tutto risolti.
Insegnanti precari, con scarsa formazione e istituti fermi agli anni 50, la maggior parte senza riscaldamenti e condizionatori.
Il Governo festeggia
Per cosa? Per i numeri, quali? Quelli dell’abbandono scolastico che è sceso sotto al 10% ; a certificarlo è Openpolis sulla base della raccolta dei dati emersi dai rapporti nazionali come Istat e Ocse. Con il 9,8% è stato raggiunto l’obiettivo UE imposto nel 2020 all’Italia, adesso, con i nuovi standard si dovrebbe arrivare al 9% entro il 2030.
La realtà, come sempre, anderebbe analizzata con occhio critico, prassi sempre più aliena alla politica e alla popolazione perché il principio di realtà, a volerlo vedere, dice altro. La scuola italiana è sempre più classista, indietro rimangono coloro che avrebbero più bisogno ma che vengono abbandonati al loro destino. Nella scuola vi sono delle contraddizioni di fondo che sono peculiari della nazione Italia, ma si continua a non intervenire.
Scuola e dispersione…
I dati misurati, ad esempio, sono quelli della “Dispersione Esplicita”, ossia l’uscita formale dal sistema scolastico di chi interrompe gli studi prima del diploma. Diverso è il discorso per la “Dispersione Implicita”, riguardante le persone che arrivano al diploma senza le competenze adeguate per il lavoro o la partecipazione civile che è aumentata passando dal 7,5% del 2019 all’8,7% del 2024, con un incremento particolare nell’ultimo anno.
Nel mezzogiorno la percentuale sale al 12,4%, con la Sicilia al 15% e punte del 25% a Palermo e Trapani; tassi elevati sono presenti anche a Torino e Prato che sono città fortemente industrializzate. Le fasce di popolazione più a rischio sono le persone di origine straniera, studenti provenienti da famiglie a basso reddito, disabili e contesti di povertà educativa; mancano i servizi sul territorio, la rete sociale è debole, la scuola non riesce a raccogliere tutte le istanze e inoltre vi è una marcata sfiducia nella scuola in quanto tale.
Vi è anche il problema della salute mentale degli studenti e le condizioni di disabilità; ci sono ostacoli alla funzionalità degli psicologi: inadeguatezza degli spazi e poche ore quando servirebbero contesti adeguati e continuità.
di Sebastiano Lo Monaco