Sayyed Nasrallah annuncia sei mesi di tregua in tre città siriane
di Giovanni Sorbello
La 63^ Brigata della 4^ Divisione Meccanizzata siriana, le unità di Hezbollah, i militanti dell’Esercito di Liberazione della Palestina, delle Forze di Difesa Nazionale e del Partito nazionalista sociale siriano hanno lanciato un massiccio attacco contro i terroristi di Harakat Al-Sham Ahrar, del Free Syrian Army e del Fronte al-Nusra per riconquistare il distretto di al-Nabua, nella regione di Zabadani.
Riconquistato il distretto strategico di al-Nabua, il leader di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah ha dichiarato ieri nel corso di un’intervista esclusiva rilasciata alla televisione Al-Manar, che è stata raggiunta una tregua di sei mesi nella città di Zabadani e di due città sciiti nel nord-ovest.
L’accordo è stato raggiunto sotto l’egida delle Nazioni Unite con la mediazione da parte dell’Iran. Nasrallah ha riferito che l’accordo comporterà l’evacuazione di circa 500 terroristi e dei feriti (circa 130) da Zabadani, in cambio saranno evacuati 10mila civili dai villaggi di Fuaa e Kafraya.
“Non ci saranno più terroristi a Zabadani”, ha affermato il leader della Resistenza libanese, e ciò consentirà all’esercito siriano di riprendere il controllo delle aree assediate dai “ribelli” sul confine libanese. I terroristi abbandoneranno Zabadani a bordo di veicoli della Croce Rossa e saranno trasferiti in zone controllate dal governo siriano.
Rami Abdel Rahman, direttore del cosiddetto Osservatorio siriano per i diritti umani, ha dichiarato che la tregua è stata raggiunta tra i gruppi “ribelli”, tra cui Ahrar al-Sham, e le forze filogovernative e i loro alleati di Hezbollah. In precedenza brevi tregue tra le parti in conflitto erano state infrante dai “ribelli”.
Con il raggiungimento di questo accordo, si eviterà un ulteriore spargimento di sangue, si metteranno in sicurezza oltre 10mila civili e si libererà una zona altamente strategica come Zabadani dalla presenza dei terroristi.
