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Satelliti militari israeliani: la sfida vinta dalla Resistenza

Dagli anni ’90, Israele utilizza numerosi satelliti militari come mezzo di spionaggio e per ottenere informazioni sui suoi nemici, vale a dire le forze dell’Asse della Resistenza. L’esercito israeliano non si accontenta dei satelliti in suo possesso, ma riceve anche il sostegno dell’Occidente, che da solo possiede 239 satelliti militari, per un totale di oltre 3.400 satelliti.

L’Unità 9900 della Divisione Intelligence – Aman è responsabile della gestione dei satelliti militari israeliani, attraverso il Centro Spaziale o Unità Satellite (930), istituito nel 2007, ed è responsabile di fornire a varie unità dell’esercito israeliano e delle agenzie di intelligence israeliane, l’intelligenza visiva di cui hanno bisogno per le varie arene in cui operano queste unità.

Pertanto, l’Asse della Resistenza, soprattutto in Libano e Palestina, affrontano una grande sfida nell’affrontare questi satelliti. Nonostante il divario sul campo, la Resistenza ha ottenuti grandi risultati a questo riguardo. L’unità satellitare fornisce, secondo i media israeliani, fino a centinaia e migliaia di immagini satellitari al giorno, oltre alla funzione di trasmissione in diretta di un obiettivo.

Informazioni e dati più importanti su questi satelliti militari

Israele attualmente utilizza otto satelliti della famiglia Ofek per varie missioni di spionaggio e due satelliti Iris per monitorare lo spettro e le frequenze radio. I satelliti Ofek passano sulla Palestina occupata e sui Paesi circostanti circa sei volte. Tutti in orbita lunare bassa, con un’altitudine inferiore a 2mila km e un viaggio orbitale che dura 90 minuti. Di seguito i vari satelliti Ofek:

1) OFEK 5 per il monitoraggio fotoelettrico (attivo dal 2002). È il satellite fotografico più antico ed è scomparso dalla sua orbita nel febbraio di quest’anno.

2) OFEK 7 per il monitoraggio fotoelettrico (attivo dal 2007). Può inviare immagini ad alta qualità alla sua stazione di controllo e le sue telecamere hanno una risoluzione stimata di 70 cm per pixel.

3) OFEK 8 – Texar per il rilevamento radar con tecnologia SAR (attivo dal 2008 ma scomparso dall’orbita il 3 luglio 2024).

4) OFEK 9 per il monitoraggio fotoelettrico (attivo dal 2010). Secondo i suoi sviluppatori, questo satellite permette di catturare le immagini più velocemente, con una visione più ampia dell’area e con una migliore precisione. La risoluzione fotografica varia da mezzo metro a 70 cm per pixel.

5) OFEK 10 per il rilevamento radar con tecnologia SAR (attivo dal 2014 al 14 luglio 2024). È stato in grado di rilevare oggetti di dimensioni di diverse decine di centimetri.

6) OFEK 11 per l’osservazione elettro-ottica (attivo dal 2016 e scomparso dall’orbita il 9 giugno 2024): trasportava un avanzato sistema di imaging iperspettrale del tipo “Giove”. La risoluzione fotografica è di 50 cm per pixel ed è in grado di rappresentare in ciascuna immagine un campo visivo di circa 15 km (per un satellite a 600 km di altitudine).

7) OFEK 16 per il monitoraggio fotoelettrico (attivo dal 2020). Si tratta di un satellite di osservazione elettro-ottico più avanzato simile a Ofek 11, e contiene una fotocamera multispettrale ad alta risoluzione realizzata da Al-Op di Elbit, in grado di riprendere un’area di circa 15 km con una risoluzione di 35 cm per pixel da un’altitudine di 450 km.

8) OFEK 13 per il rilevamento radar (attivo dal 2023). Questo satellite si distingue per la sua capacità di produrre immagini alla luce, al buio, attraverso le nuvole e in quasi tutte le condizioni atmosferiche.

Tecnologia di rilevamento radar SAR

La tecnologia di rilevamento radar SAR viene utilizzata per creare immagini bidimensionali o ricostruzioni tridimensionali di oggetti, a differenza dei satelliti ottici che contengono una fotocamera che scatta solo fotografie.

Nel 2022, molti media israeliani hanno riferito dell’esistenza di un progetto congiunto israelo-americano per l’utilizzo di dozzine di nano-satelliti, che permetterebbero di fotografare migliaia di chilometri in pochi minuti.

Ulteriori vantaggi di questo progetto includono il monitoraggio automatizzato di aree specifiche di grandi dimensioni, la segnalazione automatica di eventuali cambiamenti minori che si verificano in queste aree e l’avviso di conseguenza di operatori e decodificatori. Di conseguenza, questa funzione aiuterà i comandanti di battaglione e brigata durante le manovre, soprattutto in Libano, fotografando e determinando i percorsi di avanzamento corretti e più sicuri per i battaglioni di carri armati, analizzando il terreno rilevante, e aiuterà i comandanti sul campo a scegliere percorsi di manovra accurati.

Sullo schermo centrale dell’Esercito israeliano viene costantemente visualizzato un elenco dei satelliti attualmente gestiti dall’Esercito, con gli orari esatti in cui si troveranno sui Paesi monitorati e una finestra stimata per il “Tempo di attivazione”.

di Redazione

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