Sanzioni Usa-Ue affamano milioni di siriani
I governi dovrebbero impegnare miliardi di dollari in aiuti per sostenere i rifugiati siriani a sopportare il nono anno di guerra in Siria. La condizione dei rifugiati è drammatica a causa del coronavirus, degli alti prezzi dei generi alimentari e delle sanzioni degli Stati Uniti e dell’Ue.
Quest’anno, le Nazioni Unite stanno cercando di raccogliere 10 miliardi di dollari per aiutare i rifugiati in Siria e nei Paesi circostanti. L’Onu si augura che gran parte di ciò provenga dai governi e dalle agenzie non governative.
L’impegno delle Nazioni Unite si traduce in un appello per raccogliere 3,8 miliardi di dollari per aiuti all’interno della Siria e 6,04 miliardi di dollari per i Paesi che ospitano rifugiati. Finora è stata raccolta solo una minima parte
In un rapporto della scorsa settimana, l’Ue ha affermato che nel 2019 i donatori hanno contribuito con 10 miliardi di dollari in sovvenzioni a Turchia, Egitto, Iraq, Giordania, Libano e Siria. “I bisogni non sono mai stati così grandi”, ha affermato Corinne Fleischer al World Food Program, un’agenzia delle Nazioni Unite.
In Siria, oltre 11 milioni di persone hanno bisogno di aiuti e protezione, afferma l’Onu, mentre 6,6 milioni sono fuggiti nei Paesi vicini. Molti siriani patiscono una fame senza precedenti, con oltre 9,3 milioni di persone prive di cibo adeguato, mentre l’epidemia di coronavirus potrebbe aggravare la situazione.
La crisi economica, le misure di blocco del coronavirus e le sanzioni imposte da Ue e Stati Uniti hanno spinto i prezzi dei prodotti alimentari in misura superiore al 200 percento in meno di un anno, secondo il World Food Programme.
Sanzioni illegali e criminali
“La crisi Covid-19 ha avuto un impatto immediato e devastante sui mezzi di sostentamento di milioni di rifugiati siriani e dei loro ospiti nella regione”, ha dichiarato ai media l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi.
La Siria ha invitato le Nazioni Unite a preparare una relazione sulla legalità delle sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti e dall’Unione europea contro il Paese ai sensi del diritto internazionale e delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza.
L’ambasciatore siriano presso l’Onu, Bashar al-Ja’afari, in due lettere indirizzate al segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres e al presidente in carica del Consiglio di sicurezza, Nicolas de Riviere, ha esortato l’organismo mondiale ad assegnare alle competenti autorità giuridiche e politiche il compito di preparare una relazione urgente sulle misure punitive imposte dall’amministrazione statunitense e dall’Ue. Nella lettera si chiede se queste sanzioni sono compatibili con la Carta delle Nazioni Unite, il diritto internazionale, i fondamenti umanitari internazionali e le decisioni del Consiglio di sicurezza.
Ja’afari ha sottolineato che il rapporto dovrebbe far luce sugli effetti dannosi che le sanzioni hanno avuto sulla vita dei civili siriani e sulla capacità delle Nazioni Unite di attuare i suoi programmi di assistenza umanitaria in Siria.
di Redazione