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Sanzioni Usa su cibo e medicine colpiscono popolo iraniano

Il presidente della società iraniana della Mezzaluna rossa, Ali Asghar Peyvandi, ha dichiarato che l’approccio ostile degli Stati Uniti e le sanzioni illegali, in particolare su cibo e medicine, colpiscono direttamente la nazione iraniana.

Iran-sanzioniMartedì, nel corso di una cerimonia locale, Peyvandi ha affermato che “non è la prima volta che i nemici impongono sanzioni economiche al popolo iraniano, la Repubblica islamica è sotto sanzioni da 40 anni dopo la Rivoluzione islamica“.

Il presidente americano, Donald Trump, ha ritirato gli Stati Uniti dall’accordo nucleare iraniano l’8 maggio, rompendo con l’Europa, e il 5 novembre è entrato in vigore un nuovo round di sanzioni statunitensi contro l‘Iran. I beni umanitari come cibo, medicine e dispositivi medici sono “in teoria” esenti dalle sanzioni statunitensi! Tuttavia, in pratica, le restrizioni statunitensi sulle transazioni finanziarie tra l’Iran e le banche straniere violano le loro false affermazioni.

Seyed Alireza Marandi, presidente dell’Accademia Iraniana delle Scienze Mediche, attiva dal 1990, ha recapitato una lettera al Segretario Generale delle Nazioni Unite, il portoghese Antonio Guterres, evidenziando le gravi conseguenze che le sanzioni statunitensi contro la Repubblica Islamica stanno producendo, ai danni di pazienti malati di cancro, bisognosi di urgenti cure e farmaci.

La lettera è stata resa nota a seguito dei ripetuti annunci dei pubblici ufficiali iraniani, tesi a smentire le dichiarazioni del governo statunitense, il quale aveva affermato che le sanzioni non avrebbero colpito in alcun modo le esigenze mediche del popolo iraniano.

Marandi auspica una ferma ed immediata azione promossa dalle Nazioni Unite contro le incessanti violazioni dei diritti umani compiute dalla potenza statunitense: “Quando, finalmente, le vite di tutti i bambini, donne e uomini del mondo verranno protette dall’operato criminale degli Stati Uniti? Fino a quando i malati di cancro e coloro che aspettano il trapianto di un organo dovranno temere la morte in quanto deliberatamente privati dell’accesso a medicinali e strumentazioni mediche adeguate?”.

di Redazione

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